A pochi minuti dalla fine delle qualifiche, sul circuito dell'Albert Park di Melbourne (Australia), il clan Ferrari potrebbe sperare di vincere la pole position, con a Lewis Hamilton (Mercedes) a solo una manciata di millesimi di Sebastian Vettel. Tuttavia, pochi istanti dopo, il britannico ha battuto il record della pista e ha guadagnato un vantaggio sorprendente sul quadruplo campione del mondo, sopraffatto da Kimi Raikkonen sotto la bandiera a scacchi.
Il vicecampione uscente è stato agrodolce in conferenza stampa sabato pomeriggio. “Ieri non ero molto contento della macchina, ma oggi andava meglio. Lewis è riuscito a creare un buon gap alla fine, ma noi siamo presenti. Spero che la loro modalità "party" non sarà attiva domani. E' sempre difficile sorpassare su questa pista, ma possono succedere molte cose. »
Interrogato pochi istanti dopo sul gap che lo separava dal poleman (sette decimi), Sebastian Vettel si è dimostrato realista. “Credo che in parte sia colpa mia, ho mancato l'ultimo settore, in prossimità della curva 13. Da parte mia non è stata perfetta, ma penso che sia stata una buona sessione. Ovviamente il divario è maggiore di quanto ci aspettassimo. Sette decimi sono tanti. » Les deux hommes scambiati anche qualche cortesia davanti ai giornalisti.
Ben fatto ragazzi! #Chimica P2 e # Seb5 P3 è la finale #Qualità colpevole #AusGP #ForzaFerrari pic.twitter.com/SMJhqAx7zU
- Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) Marzo 24 2018
Il che non impedisce all'ex pilota Red Bull sperare di avvicinarsi in gara. “Abbiamo del lavoro da fare, ma come regola generale, domenica i distacchi scompaiono. Lo abbiamo visto nel 2014, 2015, 2016 e 2017 (il tedesco aveva battuto Lewis Hamilton). Ci scommettiamo. »
Sebastian Vettel non menziona la netta ripresa di forma del suo compagno di squadra Kimi Räikkönen. Il veterano del F1 (38 anni) ciononostante lo ha battuto! “Non sapevamo davvero cosa aspettarci”, spiega il finlandese. Tutto è andato più o meno bene, le sensazioni di guida non sono poi così male. Le cose potrebbero andare meglio qua e là, proveremo a fare un buon lavoro e vedere dove ci porterà. » “Iceman” non ha perso il senso dell’analisi!
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