Guidare per le strade del Principato, nella realtà o in un videogioco, è un'arte impegnativa che richiede talento e precisione. È un peccato che la controparte virtuale del leggendario Gran Premio di Monaco organizzato da Liberty Media domenica scorsa si sia trasformata in uno sconvolgimento totale.
Una situazione tanto più deplorevole in quanto abbiamo fatto di tutto per coprire l'evento: trasmissione della corsa sui canali Canal+ con la sua consueta squadra di giornalisti e commentatori, e duplex con il Workshop Renault Où Esteban Ocon avrebbe difeso le possibilità del produttore francese per la prima volta dal lancio dei Gran Premi virtuali.
@Ocon Esteban : “Appena ci saranno 4 ruote, motori e la bandiera a scacchi, tutti vorremo arrivare primi! »
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Valtteri Bottas era lì anche a Mercedes e ha portato a 8, un record, il numero dei partenti 2020 presenti sulla griglia virtuale. Un set ancora esotico in quanto c'erano anche calciatori (Thibaut Courtois, Pierre-Emerick Aubameyang) decisamente appassionati di simracing, o anche Luis Fonsi, un cantante portoricano che aveva spopolato qualche anno fa con la hit Despacito.
Il primo intoppo si è verificato ancor prima della partenza poiché Ocon non ha potuto partecipare all'evento a causa di un problema tecnico.
Dopo una qualifica disputata sotto la pioggia e conclusa con una bella pole position per il riservista Haas Pietro Fittipaldi, la gara si è svolta sull'asciutto ma si è subito inasprita. Autore di un grande decollo dalla prima fila, George Russell, già vincitore a Barcellona, ha preso il comando a Ste Dévote e non si è mai più guardato alle spalle. Era meglio non visto il triste spettacolo che a volte si presentava.
Questo è il vero problema delle corse sim quando il danno non viene attivato e i partecipanti prendono le cose un po' troppo alla leggera. Il Gran Premio a volte aveva l'atmosfera delle corse di stock car, con una menzione speciale per Lando Norris, autore di una manovra kamikaze su Arthur Leclerc in frenata a Ste Dévote.
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Il britannico, che tuttavia passa la vita al simulatore e non è quindi un principiante, ha spinto il vizio al punto di ripetere parola per parola le scuse addotte da Simone Pagenaud quando quest'ultimo aveva importunato il pilota McLaren durante un round precedente IndyCar in linea. Stiamo ancora aspettando le grida indignate degli indignati 2.0 che avevano messo alla berlina il francese.
Tutto ciò ha dato l'impressione di un felice pasticcio, con grande sgomento dei professionisti del simracing che possono legittimamente ritenersi un torto dopo questa gara, loro che hanno impiegato anni per farsi l'idea che fosse accettato l'e-sport, una disciplina a sé stante che meritava tutta la nostra attenzione.
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