Sébastien Buemi: “Non saltare i passaggi”

Svizzero di passaporto, siciliano di origini, bahreinita di adozione, discreto ed educato per educazione, amichevole e sempre divertito dalla nascita. Buemi, il debuttante, è il degno successore di Vettel.

pubblicato 13/05/2009 à 09:56

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Sébastien Buemi: “Non saltare i passaggi”

Della perdita venne a malapena a conoscenza, per una buona causa visto che si era trasferita alla casa madre Red Bull, di Sebastian Vettel che Toro Rosso scommettere su uno sconosciuto virtuale. Sébastien Buemi, che faceva parte dell'arredamento del settore austriaco fin dal karting. Una sfida necessaria poiché le sue prestazioni, anche se non sempre tradotte in risultati concreti, non lasciavano dubbi sulle sue potenzialità. Con i punti conquistati in un evento su due e la consegna di una Toro Rosso rinviata, questo GP di Spagna avrebbe dovuto sorridere. Appuntamento saltato per KO accidentale. Anche i colpi duri fanno parte del gioco...

Tanti chilometri di test invernali con la auto 2008 ma un inizio di stagione con una STR4 appena uscita dalla fabbrica. Apprendimento difficile!
Lo abbiamo conosciuto nel corso delle gare, lavorando su alcuni assetti il ​​venerdì mattina, su altri nel pomeriggio, incrociando i risultati con quelli di Sébastien. Bourdais. Devi avere una mente completamente aperta in questo tipo di situazione e non essere timido nel provare cose che ritieni possano portarti il ​​minimo beneficio.

Cosa mancava a questa macchina per ottenere risultati ancora migliori?
Supporti aerodinamici. Il fatto che siamo sempre tra i più veloci davanti dimostra questo piccolo divario. Ci manca esperienza nell'utilizzo delle gomme, non ancora ottimale, nelle regolazioni meccaniche... Questione di tempo.

E il pilota?
Deve anche progredire. Il formato e i requisiti della qualifica non possono essere appresi in alcuni medici di famiglia. Si potrà imparare anche la capacità di entrare in azione fin dai primi giri della prima giornata di prove libere, di individuare il potenziale della macchina e di trovare il giusto setting in un minimo di tempo. Come migliorare la mia coerenza nelle prestazioni ottimali. Andare veloce è una cosa, andare al limite della propria attrezzatura per una lunga serie di giri è un'altra. Anche sfruttare al meglio il tempo a disposizione è una cosa molto importante F1 perché tutto è contato, anche il tempo dell'analisi, del lavoro.

Tutta questa intervista questo mercoledì, su AUTOhebdo n°1700.

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