Patrick Camus (1950 – 2020)

Questo pomeriggio, uno dei pilastri dell'AUTOsettimanalmente dalla fine degli anni '70 ci ha lasciato. Patrick Camus è stato più che un grande reporter, è stato una fonte d'ispirazione per la nostra redazione. I suoi preferiti, le sue sfuriate hanno scandito settimana dopo settimana quattro decenni di vita del settimanale ma anche dei nostri, colleghi e lettori uniti dalla stessa passione. 

pubblicato 04/03/2020 à 20:38

Julien BILLIOTTE

0 Visualizza commenti)

Patrick Camus (1950 – 2020)

Questo pomeriggio, uno dei pilastri dell'AUTOsettimanalmente dalla fine degli anni '70 ci ha lasciato. Patrick Camus è stato più che un grande reporter, è stato una fonte d'ispirazione per la nostra redazione. I suoi preferiti, le sue sfuriate hanno scandito settimana dopo settimana quattro decenni di vita del settimanale ma anche dei nostri, colleghi e lettori uniti dalla stessa passione. 

Patrick amava gli sport motoristici, ma anche di più F1. Non era un giornalista da poltrona ma un giornalista da campo, sempre tra due camion a chiacchierare con i meccanici che stimava moltissimo. Soprattutto quelli della Ligier! Guy, il capo, non si sbagliava e aveva per lui una grande stima. 

Patrick aveva anche una passione per i piloti. Molto vicino a Ronnie Peterson nei suoi esordi, ha successivamente sviluppato amicizie speciali con Didier Pironi, Alain Prost, Jean Alesi, Olivier Panis, Jarno Trulli, Jules Bianchi e tanti altri fino Charles Leclerc di cui ha annunciato il giorno dopo il Gran Premio d'Italia 2018 con cui ha firmato Ferrari

Questo Gran Premio è stato l'ultimo in cui ha abbassato il sipario come l'aveva alzato, con uno “scoop” finale. Infatti, nel 1977, mentre si infilava in un garage custodito del Circuito Paul Ricard, sollevò un telone e scoprì un auto con gonne divertenti che darebbero vita alla Lotus 78. 

Appassionato, Patrick era anche appassionato di tecnica, cosa che lo fece avvicinare a Gérard Ducarouge. Aveva anche un debole per l'Italia e la Scuderia Ferrari per la quale spendeva poco o niente. A cui piace essere ben punito, e questo valeva anche per la stalla Renault come possono attestare Bernard Dudot, Christian Contzen ed Eric Boullier, quello fu senza dubbio il suo ultimo grande incontro in F1. Questa sera tutti piangono un compagno di viaggio.

Alla moglie Martine, al figlio Florian, a tutti i suoi cari, a tutti gli amici nel paddock e non solo con un pensiero speciale per gli amici delle radio francesi che chiamava i suoi “Moschettieri”, la redazione AUTOsettimanalmente porge le sue sentite condoglianze.

Ciao compagno, nel percorso della vita sarai stato alla pari dei campioni di cui amavi tanto scrivere.

Julien BILLIOTTE

Vicedirettore capo di AUTOhebdo. La piuma si intinse nel fiele.

0 Visualizza commenti)

Leggere anche

commenti

*Lo spazio riservato agli utenti registrati. Per favore connettere per poter rispondere o pubblicare un commento!

0 Commenti)

Scrivi una recensione