Le nostre 5 lezioni dal Gran Premio del Bahrein

Dopo il Gran Premio del Bahrein, AUTOhebdo tira le fila delle cinque lezioni del primo round disputato domenica scorsa a Sakhir. Dal dominio Red Bull al fenomeno e delusione di Alonso Alpine, c'era molto da dire questo fine settimana!

pubblicato 07/03/2023 à 15:00

Jean-Michel Desnoues

0 Visualizza commenti)

Le nostre 5 lezioni dal Gran Premio del Bahrein

Scopri le nostre cinque lezioni dal fine settimana in Bahrein (Foto: DPPI - Montaggio: AUTOhebdo)

Aston Martin mette in imbarazzo la concorrenza

Se tutti in Formula XNUMX si aspettassero di vedere la squadra Aston Martin avanzando nella gerarchia, nessuno avrebbe immaginato di vederla passare sulla sedia dei delfini. Nemmeno le parti interessate che avevano a fuoco Alpine et McLaren, e certamente non tra i primi tre del campionato. Per gli ultimi due citati ai quali possiamo aggiungere Mercedes e Ferrari, è il risveglio doloroso dei postumi dei Gran Premi che ti dà alla testa. I postumi di una sbornia sono gravi Enstone, Woking, Brackley e Maranello, e la situazione è a dir poco imbarazzante. Per Mercedes e Ferrari, che una squadra che era solo settima nel campionato “Costruttori” 2022 le ha superate diventando la principale rivale di Red Bull non è lontano dall'umiliante, tanto più nel caso del produttore tedesco poiché Aston Martin utilizza la sua tecnologia. È un duro colpo anche per le altre cinque migliori squadre che negli ultimi anni hanno continuato a cercare di colmare il divario tra loro e i candidati al titolo mondiale. Perché così tanti ripetuti fallimenti Alpine e la McLaren mentre l'Aston Martin ci è riuscita in tre stagioni? Questa domanda fastidiosa richiede risposte.

Red Bull pronta a vincere tutto

Rivivremo una stagione come quella del 1988? Un esercizio tra tutti benedetto per la McLaren che quell'anno aveva vinto tutti i Gran Premi tranne uno, in seguito ad un'incomprensione a Monza tra il leader Senna e il Williams da Jean-Louis Schlesser che veniva preso in giro. Considerato il livello di competitività della RB19 che sembra evolversi in un altro campionato, l'affidabilità dimostrata dall'insieme e l'efficienza di un'organizzazione mai colta in difetto, oggi possiamo temerlo... Ancora peggio visto che l'annata 88 era stata salvata dalla noia per il sontuoso duello tra il pilota brasiliano e Alain Prost. Al contrario, in questa stagione, se Milton Keynes iniziasse a vincere tutto, Max Verstappen lascerà solo le briciole a Sergio Pérez. Anche se il messicano non è mai sembrato così vicino al suo leader come in Bahrein – una volta liberato dalla Ferrari Charles Leclerc aveva lo stesso ritmo: è difficile vederlo competere con il fenomeno olandese ad ogni Gran Premio. Per sapere se il dominio della Red Bull sarà “totale”, però, aspettiamo Jeddah e Melbourne. Se lo scenario sarà lo stesso dello scorso fine settimana, sarà impeccabile…

La Mercedes valuta cosa si può salvare

Ma cosa può aver fatto pensare ai vertici tecnici della squadra di Brackley che il concetto che stentava a far funzionare lo scorso anno fosse quello di un ritorno ai vertici nel 2023? ? E' questa la vittoria di George? Russel in Brasile chi ha saputo far credere che il progetto era giunto a maturità e che dopo un anno di sforzi era arrivato il momento delle ricompense? Ma è davvero utile porsi queste domande vista l’urgenza della situazione? La domanda non è più se dovremmo iniziare a costruire una nuova automobile basata su un nuovo concetto, ma quando? Inoltre, se il progetto verrà avviato rapidamente, sarà pronto a fare così tanto per salvare l’anno finanziario 2023? Russell parla di sei Gran Premi per sperare di lottare per la vittoria, ma con quale arma: una W14 profondamente rivista o una W15 che nasconderebbe il suo nome? In entrambi i casi si porrà il problema del budget limitato. In altri tempi la Mercedes avrebbe aperto le porte finanziarie e mobilitato tutte le risorse di Brackley; cosa che non è più possibile. Più che mai, mettere le risorse giuste nei posti giusti sarà la chiave... Ma la Red Bull rischia di essere già lontana!

Nessun miracolo a Maranello

Era ovvio che il semplice arrivo di Frédéric Vasseur alla guida della Scuderia non avrebbe fatto di Maranello il nuovo giardino dell'Eden per la F1. Non esiste una “proiettile d’argento”, come piace dire alla gente Toto Wolff nella disciplina regina del motorsport, ovvero la bacchetta magica. Se, per semplici incidenti di percorso, i problemi di affidabilità riscontrati in Bahrein apparterranno presto al passato, lo stesso non può dirsi dei problemi strutturali dell'edificio. La revisione dell'organizzazione a Maranello richiederà un po' di tempo, anche se potrebbe andare più veloce del previsto se si conterà sulla rapidità con cui Vasseur è riuscito a creare un nuovo stato d'animo all'interno della Scuderia. L’anno scorso, l’incidente di Leclerc sarebbe stato vissuto come una tragedia assoluta e avrebbe suscitato molte colpe. Quest'anno è una lezione! Se il pilota monegasco avesse tagliato il traguardo, il team Aston Martin non sarebbe stato percepito – o almeno non ancora – come la seconda forza in campo. A prova del contrario, è proprio la Scuderia a restare la "grande" rivale della Red Bull in questa stagione, la preoccupazione risiede nell'ampiezza che attribuiamo all'aggettivo.

Alpine manca il suo obiettivo

Non è tanto la scarsa competitività dell'A523 a far parlare di sé la squadra di A Fléché, quanto l'impressione di esitazione che emerge da questo primo Gran Premio della stagione. È perché il nuovo auto casa non soddisfa ancora pienamente le aspettative e abbiamo l'impressione che la squadra non operi con il grado di "niac" che la sua ambizione di raggiungere i primi tre impone. Lo slancio non c’è, almeno non è stato in Bahrein. Approssimazioni, mancanze di direzione, è come se la squadra stesse ancora ritrovando gli equilibri quando dovrebbe essere a posto. Sicuramente stringerà le fila quando si svelerà tutto il potenziale dell'A523, ma per il momento il confronto con i Verdi di Silverstone penalizza gli Azzurri di Enstone. Cosa ci si aspettaAlpine Durante questa stagione, l'Aston Martin è riuscita a realizzarlo fin dal primo incontro. Probabilmente è ancora più difficile da sopportare per gli uomini di Laurent Rossi da cui è stato sferrato il colpo umiliante Fernando Alonso. Un bel simbolo.

LEGGI ANCHE > Fernando Alonso, il gigante verde

0 Visualizza commenti)

Paul Ricard – C2 PCCF 2024