Il peso delle parole, lo scontro degli ego

Di fronte ai dietrofront di Max Mosley, al comportamento inappropriato di Fota e alle future manovre che già si possono intuire, la F1 non è sul punto di ritrovare la serenità.

pubblicato 30/06/2009 à 17:51

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Il peso delle parole, lo scontro degli ego

24 giugno
Consiglio globale. Mentre ci aspettavamo di vedere Max Mosley lasciare la sala riunioni rafforzato dalla maggioranza dei membri di questa assemblea, o indebolito dalla prospettiva di un'Assemblea generale ribelle su richiesta di un membro influente del CM, si verifica una svolta drammatica degli eventi . Luca di Montezemolo esce con il sorriso sulle labbra e il pollice in su. “Sulla base delle sue dichiarazioni, credo che Max Mosley non abbia lasciato dubbi sulle sue intenzioni. Si farà da parte. » La conferma arriva pochi minuti dopo dal diretto interessato: «L'ho deciso l'anno scorso e, all'inizio del 2009, l'ho comunicato a chi mi circondava. Ma non volevo che si sapesse, ne sarei uscito indebolito e sarebbe scoppiata la guerra di successione. Adesso ho 70 anni, sono appena uscito da due estati difficili con la vicenda dello spionaggio e questa vicenda personale sollevata da un giornale. E ora, la crisi economica. Anche io ho appena vissuto un episodio personale difficile con la morte di mio figlio. Non ho cambiato idea, poiché avevo detto che se le squadre non avessero fermato i loro attacchi, mi sarei ricandidato alle prossime elezioni. Hanno detto basta, abbiamo raggiunto un accordo per una riduzione sostanziale dei costi F1, il ritorno ad una griglia di 26 vetture? Non vi è quindi più alcun motivo per ripresentarsi. Manterrò il mio incarico fino a ottobre e la FIA sceglierà il mio successore. Andavo solo a 2 o 3 Gran Premi a stagione, la mia assenza totale non cambierà nulla. Per i casi disciplinari ci sono i commissari e per il resto il Senato? »

La stampa italiana esulta: ?Per il suo primo Consiglio Mondiale da rappresentante Ferrari, Luca di Montezemolo vince fino in fondo??. Addio al blocco di bilancio imposto, al doppio regolamento tecnico e all'instabilità di una governance tecnico-sportiva agli occhi di alcuni fin troppo politica! Riconoscimento di Fota come interlocutore istituzionale e collegialità delle decisioni. ?Mosley si mette in disparte dagli affari e, in attesa dell'elezione del successore, spetterà al Senato, presieduto da Michel Boeri, e alla rinnovata Commissione F1, gestire l'attualità. Il campionato 2010 si disputerà con le regole modificate del 2009, secondo i desideri di Fota e non più i capricci di Mosley. Anche Ecclestone può respirare. Niente più scudetto della Fota, la sua miniera d'oro è salva, anche se sa di essere condannato a qualche sacrificio.

Senza squadre per il 2010, è chiaro che Mosley doveva solo alzare bandiera bianca. Così aveva deciso un pre-incontro di due ore, svoltosi il giorno prima di questo Consiglio, tra lui, Ecclestone e Montezemolo. Il CM doveva solo ufficializzarlo. C'era un'altra scelta?

La scissione dalla Fota avrebbe privato la FIA di una dozzina di milioni di euro di entrate, due terzi del suo budget! Implosione obbligatoria?

Trovate l'intero articolo nella vostra rivista AUTOhebdo N°1707

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