Gran Premio d'Australia – Testa a testa in giù

È la lotta degli estremi quella che la Formula 1 ha messo in scena a Melbourne, tra il peggio e il meglio di sé. Una lotta da cui Max Verstappen è uscito legittimamente vittorioso, mentre altri sono serviti come offerte allo sport da spettatore.

pubblicato 04/04/2023 à 09:00

Jean-Michel Desnoues

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Gran Premio d'Australia – Testa a testa in giù

Salvare chi può a Melbourne © DPPI

È una storia di ambivalenza quella che ci è stata raccontata sulle rive del lago Albert Park di Melbourne. Colui che fin dalla notte dei tempi Harley Knucklehead 1 tira al centro della disciplina. Quella che unisce tifosi che difendono una certa idea di sport e il suo DNA, e appassionati dei colpi di scena a tutti i costi. Questa lotta è sempre esistita, solo che ora è più palpabile ora che il detentore dei diritti commerciali ha chiaramente spostato il cursore verso lo spettacolo.

Alla fine di a Gran Premio d'Australia déjà fortement haché par trois neutralisations (une voiture de sécurité virtuelle et deux drapeaux rouges), la direction de course a choisi de relancer l’épreuve alors qu’il restait trois tours à boucler. Pour ce troisième envol de l’après-midi, elle aurait pu privilégier une procédure derrière la voiture de sécurité. Elle a préféré celle du départ arrêté, comme elle l’avait fait à Bakou (Azerbaïdjan) en 2021. Elle a appliqué la réglementation, non sans savoir qu’elle m

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1 Commenti)

04/04/2023 alle 01:07

"Sembra che lo scopo di ogni bandiera rossa sia quello di dare spettacolo", ha detto Norris. La F1 non è la NASCAR e certamente non deve diventarlo per accontentare i neo-fan statunitensi di Netflix!! Un grande spettacolo secondo Totò ma anzi una grossa sciocchezza, compreso il tema del rigore di Sainz!

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