Tra Red Bull e FIA ​​il poker di bugie continua

Dieci giorni dopo aver annunciato che la Red Bull aveva superato il tetto del budget 2021, la FIA avrebbe proposto un ABA alla squadra austriaca, secondo quanto prevede il regolamento finanziario. La squadra austriaca continua ad affermare di essere nelle unghie. Spiegazioni.

pubblicato 21/10/2022 à 00:40

Jeremy Satis

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Tra Red Bull e FIA ​​il poker di bugie continua

Tra Red Bull e FIA ​​continua il poker di bugie sul tetto di bilancio. © Antonin Vincent / DPPI

Due settimane dopo i comunicati stampa incrociati del la FIA et Red Bull in merito il superamento del budget cap 2021 da parte della squadra austriaca, il ritorno del F1, questo fine settimana ad Austin, inevitabilmente prometteva di essere Rock'n Roll, soprattutto in Texas! Se la piccola passeggiata cavalleresca de Daniel Ricciardo nel paddock mettevano sorrisi sui volti di tutti, i vecchi ritornelli partigiani prendevano presto il sopravvento.

Per contestualizzare, innanzitutto, la FIA ha formalizzato la scorsa settimana il sorpasso di Red Bull del tetto del budget 2021 (145 milioni di dollari, ndr), precisando che si tratta però di una violazione lieve delle norme finanziarie (sforamento inferiore al 5%), senza però annunciare alcuna sanzione specifica nei confronti della squadra campione del mondo nel 2021. Nel frattempo, il colosso delle lattine ha risposto con un breve comunicato stampa, assicurando che era in linea con il fair play finanziario, specificando al tempo stesso che avrebbe “tutte le opzioni sono aperte” a seconda di cosa deciderà la FIA. Nel frattempo, Zak Brown, il capo di McLaren, ha parlato in una lettera inviata alla FIA, pretendendo sanzioni finanziarie ma soprattutto sportive per la credibilità della Formula 1. 

La FIA avrebbe proposto un ABA alla Red Bull

Questo giovedì, all'inizio del pomeriggio, ora del Texas (prima serata in Francia), i nostri colleghi del BBC ha riavviato la macchina spiegando che la FIA aveva proposto a “accordo di violazione accettato” (che potrebbe tradursi come accordo ad accettare un reato) alla Red Bull, che è una delle opzioni a disposizione del legislatore nel caso di un reato minore come quello di cui si è macchiata la squadra austriaca.

Questo modus operandi ha il vantaggio di rendere più chiaro il resto delle operazioni. Secondo Regolamenti finanziari, quando la FIA offre un accordo di accettazione e la squadra interessata lo accetta, quest'ultima si impegna a riconoscere l'infrazione e a non impugnare la decisione presa dalla FIA. D'altro canto, garantisce una gamma più ristretta di sanzioni, che vanno dalle sanzioni pecuniarie ad alcune sanzioni sportive minori disciplinate dai regolamenti, come il rimprovero, la sospensione di una gara o anche alcune limitazioni aerodinamiche (articolo 6.29). Concretamente, se la Red Bull accettasse l'ABA, garantirebbe di non ricevere una detrazione di punti o una potenziale riduzione del budget limite per il 2023.

Si tratta del primo dossier difficile da gestire per il nuovo team alla guida della FIA. © Florent Gooden/DPPI

Né la FIA né la Red Bull hanno comunicato pubblicamente nelle ultime ore riguardo all'ABA. Alcuni nostri colleghi suggeriscono che questo venerdì la Red Bull potrebbe tenere una conferenza stampa eccezionale ad Austin, per dimostrare la sua buona fede e spiegare perché si considera nei guai. Contattata da AUTOhebdo, la Red Bull ha risposto che non c'era ancora nulla di confermato su questo argomento, senza però smentire l'informazione.

La FIA manca di trasparenza? 

Le parole di Sergio Perez in una conferenza stampa questo giovedì, ha tuttavia lasciato intendere che la Red Bull non ha cambiato posizione rispetto al comunicato stampa pubblicato dieci giorni fa. “Pensiamo di essere sull’obiettivo, martellava il messicano. E tutto tornerà alla normalità. Lascio ovviamente la risoluzione di questa questione al team, in collaborazione con la FIA. Sono soprattutto le altre squadre a volerti mettere fuori gioco, soprattutto quando vinci. Fa parte dello sport, lo è sempre stato. Questa è una situazione normale. Alla fine la verità trionferà, la gente vedrà e capirà la situazione”.

Sui social i tifosi hanno subito temuto una mancanza di trasparenza da parte della FIA, con il timore di fondo di un accordo segreto opaco, come avvenne a fine 2019 con Ferrari per un'infrazione tecnica sulla sua power unit. Nel caso di un ABA, all'articolo 6.32 si menziona che l'amministrazione responsabile del tetto dei costi sarebbe tenuta a pubblicare una sintesi dei termini dell'accordo, dettagliando l'infrazione e le sanzioni adottate, senza tuttavia rivelare eventuali informazioni riservate ciò potrebbe danneggiare la squadra interessata. 

Valtteri Bottas chiede severità nei confronti della Red Bull. ©Xavi Bonilla/DPPI

Come ci ha detto la scorsa settimana un eminente membro della FIA, in caso di mancata accettazione dell'ABA da parte della Red Bull, la squadra si presenterebbe davanti a una giuria specializzata e rischia di ricevere legalmente tutte le sanzioni previste per un violazione minore. La concorrenza spera ancora in sanzioni forti. In una conferenza stampa, Carlos Sainz richiesto "chiarezza", ad una decisione “Equo e relativamente importante trasmettere ai team l’idea di superare nuovamente questo limite di budget”.

Ex pilota Mercedes fino allo scorso anno Valtteri Bottas era ancora più offensivo. “Le regole sono le regole, se non le rispetti è sanzione. Mi auguro che sia una sanzione severa e dolorosa, perché non dovrebbe accadere. Questo deve far loro del male, perché anche se vincessimo la classifica Costruttori nel 2021, abbiamo perso la classifica Piloti, e quando sappiamo che qualche milione può fare una grande differenza..." La palla è nel campo austriaco. 

Jeremy Satis

Grande reporter di F1 e appassionato di formule promozionali

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21/10/2022 alle 07:08

Accettato il Breach Agreement, sicuramente la procedura messa in atto dalla FIA.. ma se la RBR continua a dichiararsi in regola, le polemiche non hanno finito di crescere!! Ancora nessuna informazione ufficiale sulla franchigia minore?

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