Editoriale – Fallimenti in matematica

Ogni settimana, trovate l'editoriale della nuova rivista in uscita e firmato dal caporedattore di AUTOhebdo, Romain Bernard.

pubblicato 25/07/2022 à 19:51

Romain Bernard

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Editoriale – Fallimenti in matematica

La Ferrari di Charles Leclerc dopo l'incidente al GP di Francia 2022 (Foto: MARC DE MATTIA/DPPI)

Pilotare significa esporsi. Ai traumi fisici, ma anche a un pericolo forse ancora più grande: le critiche. OK, questo aspetto va di pari passo con il pubblicizzatissimo lavoro di pilota di Harley Knucklehead 1, ma se riavvolgiamo la storia fino alle sue origini, pratichiamo questo sport non per compiacere gli altri, ma soprattutto per compiacere noi stessi. Cercando di dimostrare le cose a se stessi e di ricavare un piacere legato all'adrenalina.

Chi ha già corso al Paul-Ricard vi assicurerà che la cronometro si farà a Beausset e non a Signes, contrariamente a quanto narra la leggenda. Ancor di più oggi con gli sgomberi stile “parcheggio del supermercato” e il carico aerodinamico delle monoposto che ti permette molto presto di prendere confidenza. La Beausset, al contrario, è una frenata con carico aerodinamico enorme che chiude. Esistono vari modi per ruotare la tua auto a seconda della tua sensibilità, ma per evolvere al limite delle prestazioni sono necessarie pazienza e talento per il bilanciamento. Domenica Charles ha oltrepassato questo limite, questi sono i rischi del mestiere e sarebbe una cattiva educazione biasimarlo per questo. OK, era in testa, ma una vittoria in F1 non si ottiene con il gomito sulla porta. La sua pubblicazione ricorda inoltre ai detrattori quanto sia arduo l’esercizio.

Ciò che mi dà più fastidio è la postura della Ferrari. Là squadra minimizza eccessivamente le delusioni, dimenticando che l'indifferenza è la fonte del fallimento. Jean Todt non avrebbe mai scherzato così. La situazione è grave e l'unico che sembra assumersene la responsabilità è Charles, a suo rischio e pericolo. Quando auto il rosso sta fallendo, sostiene lo spirito di squadra. Quando è colpevole si riversa in inutili contrizioni pubbliche. Umiltà e orgoglio sono il sotto e il sovrasterzo di uno spirito competitivo, e bisogna trovare il giusto equilibrio per superare le difficoltà che ingombrano il percorso di una carriera.

Infine, oltre a non essere bravi in ​​strategia e nelle relazioni umane, i manager Ferrari sono pessimi anche in matematica. Per ogni abbandono quando sono in testa, dicono di aver ceduto 25 punti al nemico; personalmente ne conto 32: quelli della vittoria... e i 7 che separano il 1° dal 2°. Spagna, Azerbaigian, Monaco o Silverstone, i punti sottoscritti sono già 93 Verstappen dall'inizio dell'anno e non a causa del pilota. Charles, smettila di frustarti e salda il tuo piede nella lamiera!

 

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Romain Bernard

Redattore capo di AUTOhebdo

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