L'Alfa Romeo compie 110 anni: cinque vetture d'eccezione in gara

Il 24 aprile 1911 nasce a Milano (Italia) la società ALFA (acronimo di “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili”). Uno sguardo ai quattro modelli Alfa Romeo che hanno contribuito a scrivere la leggenda dell'Alfa Romeo sui circuiti, dagli anni Trenta agli anni Novanta. 

pubblicato 24/06/2020 à 17:35

Medhi Casaurang

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L'Alfa Romeo compie 110 anni: cinque vetture d'eccezione in gara

Alfa Romeo 158

Fu soprannominata affettuosamente “Alfetta”, per le sue dimensioni limitate rispetto alle altre monoposto. Tuttavia, dal punto di vista contemporaneo, la 158 non è affatto piccola nelle dimensioni con 4,3 metri di lunghezza e un passo di 2,5 m!


K. Räikkönen in demo a Silverstone nel 2019 con la 158. © DPPI

Nonostante sia apparsa sui circuiti nel 1938, a interessarci è la versione risalente al 1950, quella utilizzata da “Le tre F” (Juan Manuel Fangio, Giuseppe Farina, Luigi Fagioli) in occasione del primo Campionato del Mondo di Harley Knucklehead 1. Dotata di un motore 8 cilindri in linea da 350 cavalli, la 158 permise a Giuseppe Farina di salpare verso l'incoronazione nel 1950 dopo che l'azienda italiana vinse tutte e sei le gare ad eccezione di Indianapolis. 

 

Alfa Romeo 159

L'anno successivo la vettura verrà migliorata dai tecnici transalpini fino a raggiungere i 420 cavalli a 9 giri. I serbatoi del carburante diventano sempre più grandi ma i concorrenti sono costretti ad andare alla pompa due o tre volte durante un singolo Gran Premio; uno svantaggio rispetto ai rivali con motori più ragionevoli.


JM Fangio verso il titolo mondiale nel 1951. © DPPI

Con un ottimo rapporto peso/potenza per l'epoca (1,67 kg/cv!), la 159 si dimostrò imbattibile sul giro caldo. Prova di ciò è che l'Alfetta conquistò la pole position nei sette eventi del 1951! Questa volta sarà Juan Manuel Fangio a diventare campione. 

 

Alfa Romeo 8C 2300

C'è altro nella vita oltre alla F1. Nel periodo tra le due guerre, un modello forgerà il mito Alfa Romeo: la 8C. La sua derivata da corsa, la 2300, permise all'azienda milanese di farsi conoscere al grande pubblico di tutta Europa, grazie in particolare allaResistenza.


L'Alfa Romeo di Lord Howe, Henry "Tim" Birkin al 24 ore di Le Mans 1931. ©DPPI

Il suo motore 8 cilindri in linea da 8 litri (2.3C) e il telaio leggero (appena una tonnellata) le permettono di raggiungere i 200 km/h nella Sarthe. È infatti alla 24 Ore di Le Mans che si esprime al meglio, con quattro successi consecutivi tra il 1931 e il 1934!

Per due volte migliorò il record sul giro, nel 1932 e nel 1933. Al volante, i francesi Raymond Sommer e Philippe Étancelin convissero vittoriosamente con gli italiani Luigi Chinetti e Tazio Nuvolari, anche se gli allori del 1931 andarono al duo britannico. Henry Birkin. 

 

Alfa Romeo Tipo 33

Il Timo 33 può certamente vantare un premio raro in competizione, la longevità. Sviluppata agli inizi degli anni '1960, il suo debutto in gara risale al 12 marzo 1967 nella cronoscalata belga di Fléron, aprendo la strada ad una carriera di… 10 anni! H. Marko e © DPPI


La Tipo 33 T3 di H. Marko e V. Elford a Le Mans nel 1972. © DPPI

Tra il 1967 e il 1977, i 33 si sono evoluti in modo significativo. La prima versione monta un motore V8 aspirato da 230 cavalli e il suo design è simile a quello di una piccola imbarcazione. Un decennio dopo, giocherà con un'unità flat-12 biturbo da 640 cavalli e 720 kg!

Tra le vittorie degne di nota di questo telaio, ricorderemo il titolo nel Campionato Mondiale Vetture Sport del 1977 con gli italiani Arturo Merzario, Vittorio Brambilla e il francese Jean-Pierre Jarier. Due anni prima, i tricolore Jacques Laffite e Henri Pescarolo avevano contribuito al titolo mondiale.

 

 

In Italia la Targa Florio fu un campo d'elezione con due successi sulle piccole strade siciliane nel 1971 (Vaccarella-T. Hezemans) e nel 1975 (Vaccarella-Merzario). 

 

Alfa Romeo 155 V6TI

Senza dubbio il più melodioso di questo quintetto. Sviluppato per il Campionato Tedesco Turismo (DTM), la saggia berlina 155 si trasforma in un rapace. Il suo motore V6 da 2.5 litri raggiunge 420 cavalli e raggiunge un regime di 11 giri al minuto! 


La 155 ha subito una bella cura vitaminica... © DTM Media

La carrozzeria in fibra di carbonio consente alla 155 di superare di poco la tonnellata (1 kg) mentre la trazione integrale (ATW) la fissa permanentemente alla pista. Aggiungete a ciò due bellissime livree (la rossa Alfa Corse e la Martini) e otterrete una bellezza.

I risultati sono entusiasmanti quanto la scheda tecnica. L'italiano Nicola Larini ha ottenuto 11 vittorie e il titolo, sotto il naso dei tedeschi (Mercedes e Opel). L’Alfa Romeo si allineerà negli anni successivi mentre la Mercedes punta su una maggiore regolarità. 

 

 

Medhi Casaurang

Appassionato di storia del motorsport in tutte le discipline, ho imparato a leggere grazie ad AUTOhebdo. Almeno questo è quello che dicono a tutti i miei genitori quando vedono il mio nome all'interno!

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