Gilles Duqueine: “Il segreto è iniziare! »

Capitano d'industria nel mondo dei compositi, appassionato di sport motoristici e pilota dalla carriera tanto densa quanto sorprendente, il nostro pilota è un uomo discreto. Un appassionato, il cui cuore batte per le automobili, ma non solo. Ciò che lo spinge è la creazione, l'invenzione, la novità. Un uomo che vive a 100 all'ora che parla con umiltà della sua vita e dei suoi progetti.

pubblicato 07/04/2024 à 17:00

Geoffroy Barre

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Gilles Duqueine: “Il segreto è iniziare! »

©Geoffroy Barre

Gilles, ci vediamo a bordo del tuo Aston Martin DBX. Un SUV è abbastanza comune. Ma il SUV Aston Martin, molto meno. Potete spiegarmi questa scelta?

Trascorro molto tempo in viaggio, la mia macchina è un po’ come il mio ufficio. Quindi cerco veicoli comodi, piacevoli e se possibile potenti. Avevo Audi RS4, Mercedes-AMG… La DBX soddisfa tutti i miei criteri, ma è soprattutto il tratto della matita che mi piace. Lo trovo meno radicale rispetto ad altri SUV, con più personalità rispetto agli equivalenti tedeschi. Sotto il cofano, invece, c'è un V8 biturbo Mercedes-AMG da 4.0 litri. Quindi funziona senza problemi!

Un blocco che canta. Sicuramente suona bene per un ufficio!

Sì, e lo uso. Sono stato il primo cliente a effettuare il servizio da 100 chilometri, 000 chilometri… Questo è il mio secondo DBX. È sempre un piacere a bordo. E poi sto invecchiando, quindi ammetto che mi piace la comodità.

Siamo alla confluenza dell'Ain e del Rodano, a pochi chilometri da Lione, da dove vieni. È proprio nella Ville Lumière che per voi è iniziato tutto nel settore automobilistico, con la creazione di Automobiles de Course Duqueine nel 1982!

Sì, a Villeurbanne, con mio fratello Vincent. Ebbene, tutto è iniziato ancora un po' prima. Ricordo il seminterrato della casa dei miei genitori. Mio padre era elettricista, aveva una Citroën TUB. Ho iniziato a guidare con quello, con un cambio a tre velocità. Potrei fare a turno su tre ruote. Era fantastico, con un baricentro basso, metallo ondulato...

Dopotutto non è proprio una macchina da corsa!

NO ! Ma in realtà mi rendo conto che è cominciato anche prima. Nella mia famiglia non avevamo affatto voglia di correre. All'epoca non esisteva

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