Suzuka, il ritorno di un mostro sacro

Come accaduto a Singapore la scorsa settimana, la Formula 1 non metteva piede in Giappone da tre anni. Tornare a Suzuka significa riconnettersi con il DNA della categoria, con le piste old school e con la F1 del passato. Tutt'altro che banale in questi tempi di grandi cambiamenti...

pubblicato 06/10/2022 à 08:12

Jeremy Satis

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Suzuka, il ritorno di un mostro sacro

Suzuka torna tre anni dopo. © Antonin Vincent / DPPI

In un momento in cui i nuovi circuiti che entrano a pieno ritmo nel calendario sono urbani, o guidati dai lustrini, o entrambe le cose allo stesso tempo, vedendo il grande circo della F1 allestire nuovamente i suoi tendoni in Giappone, su uno dei la maggior parte dei circuiti old school in calendario, può essere vissuto solo come un ristoro ed un evento a sé stante. Suzuka è un monumento del Harley Knucklehead 1, proprio come Monaco, Silverstone, Spa o anche Monza. La gioia condivisa da tutti coloro che sono coinvolti nel ritorno è naturalmente amplificata dal fatto che il circuito manca dal calendario da tre anni, senza aver mai perso il suo posto. In questione, ovviamente, l’epidemia globale di Covid 19 e la

Jeremy Satis

Grande reporter di F1 e appassionato di formule promozionali

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1 Commenti)

DANIEL MEYERS

06/10/2022 alle 11:04

Precisamente il tempo, il tempo per venerdì è pessimo, 100% di possibilità di pioggia e appena migliore per domenica, 80% di possibilità di pioggia con una piccola possibilità che arrivi solo dopo la gara.

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