René Arnoux: “Non ho mai perso la pazienza”

Pilota della Renault dal 1979 al 1982, René Arnoux ha vissuto i difficili inizi dell'epopea di Losange in F1 prima di ottenere i suoi primi successi nella disciplina.

pubblicato 17/08/2017 à 14:12

Pierre Nappa

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René Arnoux: “Non ho mai perso la pazienza”

A quali condizioni arrivi Renault nel 1979?

Gérard Larrousse e François Guiter volevano assolutamente un pilota francese. Didier Pironi, vincitore di Le Mans con la Renault l'anno precedente? Impossibile, Ken Tyrrell si rifiuta di scioglierlo dal contratto. Larrousse allora mi ha fatto una proposta, senza darmi il tempo di pensare.

Comunque è stato un sì fin dall'inizio! Qui sto attaccando il campionato F1 1979 al volante di a auto che ho avuto il tempo di testare solo una trentina di colpi. Tre motori rotti e non qualificati. Riammesso al via dal ritiro di Patrese, poi abbandonato in gara con il motore rotto.

Per un inizio complicato, lo era! Ho scoperto un grande team, con il supporto di un grande produttore, con quello che potrebbe essere considerato un grande budget. Ma soprattutto ho scoperto una tecnologia completamente nuova, che si era affermata nello Sport ma mai in F1 contro i grandi V8 e V12.

Per me, pilota ma anche appassionato di meccanica, che sapevo cosa significasse preparare un motore da competizione, era un mondo un po’ pazzesco. Stentavo a credere che un motore così piccolo potesse superare gli altri.

Bisogna però crederci quando si inizia un Gran Premio…

Dubitavo ogni volta che un motore mi esplodeva tra le mani, ma ci credevo ogni volta che ci andavo virus-Chatillon. Lì, di fronte a Bernard Dudot e Jean-Pierre Boudy, senza parole e con le orecchie spalancate, ho ritrovato il morale. “ Vedrai René, un giorno, verranno tutti a piangere per avere questo motore! » Avevano una tale fede, una tale convinzione, che me ne sono andato sentendomi pieno di energia.

Finalmente le preoccupazioni si fanno più rare, i progressi sono notevoli e i risultati migliorano…

Non ho mai perso la pazienza, come a volte è successo a Jean-Pierre Jabouille, perché non ho dovuto sviluppare questa tecnologia da zero. Sono arrivato quando il progetto era già chiaro, anche se la macchina era ancora complicata da guidare.

Le cose migliorarono con l'arrivo della nuova RS10 al Gran Premio di Francia a Digione nel 1979, che Jabouille aveva ricevuto poco prima di me. Adottare minigonne laterali con effetto suolo e doppi turbo ha trasformato la mia vita.

Potenza, comfort di guida con più flessibilità e sostegno... Più sostegno significa più aderenza, quindi frenata più breve, quindi meno calo della pressione di sovralimentazione e riaccelerazione più efficaci.

Guarda l'intervista completa con René Arnoux e il nostro flashback sulla storia di Renault Sport, nel numero 2127 di AUTOhebdo, ora disponibile in versione digitale e in edicola.

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