Pierre Gasly evidenzia il suo “lavoro fondamentale” svolto con la Toro Rosso

Pierre Gasly affronterà la sua prima stagione completa in F1 con un'attenta preparazione, in contrasto con il suo debutto a metà stagione con la Toro Rosso nel 2017.

pubblicato 26/02/2018 à 17:45

Pierre Nappa

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Pierre Gasly evidenzia il suo “lavoro fondamentale” svolto con la Toro Rosso

Prestare attenzione ai primi giri delle ruote del Toro Rosso STR13 – Honda, Pierre Gasly dovrà aspettare fino a domani mattina prima di mettersi al volante della auto 2018 da Faenza, Brendon Hartley essendo stato requisito per il primo giorno di test invernali a Barcellona.

Il pilota francese, che gareggerà nella sua prima stagione completa a F1 quest'anno, confessa a margine della presentazione della vettura italiana, avvicinandosi alla stagione 2018 con uno stato d'animo diverso rispetto al debutto deciso poco prima del Gran Premio della Malesia 2017 con l'assetto di Franz Tost.

« Non ho lo stesso approccio : Ho potuto prepararmi fisicamente al meglio, fare le giornate al simulatore e avremo le giornate di test qui a Barcellona, spiega Pierre Gasly. Arriverò a Melbourne con la stessa preparazione degli altri piloti degli altri team.

E possiamo usare tutto questo lavoro per cercare di tirare fuori il meglio dalla macchina per la prima gara, mentre quando sono arrivato in Malesia non avevo giri, zero esperienza con la Toro Rosso. Quest'anno c'è ulteriore lavoro di fondo per comprendere la vettura e massimizzare le prestazioni per Melbourne. »

Gestire la pressione

Integrato nel programma giovane pilota Red Bull, Pierre Gasly ha saputo essere all'altezza delle aspettative della squadra austriaca, in particolare vincendo la GP2 Series nel 2016, poi dimostrandosi a suo vantaggio nella Super Formula (vicecampione nel 2017), in un momento in cui il normanno pensava magari entrare in F1.

Il nativo di Rouen (Seine-Maritime) ritiene di avere la capacità di far fronte alla pressione inerente al suo programma completo nel Campionato del Mondo. “Mentalmente sono molto più forte di quando ero più giovane, grazie alla Red Bull e alle situazioni che ho vissuto. Penso di gestirlo abbastanza bene.

Finché fai un buon lavoro, non ci sono preoccupazioni. La pressione c’è stata fin da quando ero piccola. In kart avevo la pressione dei risultati, perché non ero mai sicuro di continuare la stagione successiva, quindi era assolutamente necessario fare dei buoni risultati. Ora è esattamente la stessa cosa. »

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