Nessuna sorpresa per l'annuncio, da parte di Stefano Domenicali, dell'assenza del Gran Premio di Francia Harley Knucklehead 1 dal 2023. I segnali e gli altri commenti nascosti, per mesi sui media, mostravano chiaramente disagio. Ora è ufficiale.
Ancora una volta, il Gran Premio di Francia scompare quindi dal calendario della Formula 1, senza alcuna garanzia di ritorno in futuro, e nemmeno con un accordo di alternanza o rotazione come talvolta accennato per alleviare la penalità. Nonostante tutto, per dovere di forma, Domenicali ha dichiarato che “ stiamo discutendo con la Federazione francese, e con il governo, perché sempre più il futuro è legato ai promotori che vedono questo (lo svolgimento di un Gran Premio. ndr) come investimento per il Paese. Le discussioni sono quindi molto aperte per un futuro luminoso. E come sapete, una possibilità potrebbe essere quella di trovare una sorta di proposta di rotazione che permetta a tutti di far parte del palinsesto. Perché penso che sia una questione di rispetto".
Di rispetto certamente, ma soprattutto di soldi. Dopo 18 anni di assenza e 4 edizioni disputate dal 2018 al Circuito Paul-Ricard, un team Costruttori (Alpine), due piloti (Pierre Gasly et Esteban Ocon), un'emittente ufficiale (Canal+), una biglietteria esaurita e una media di 1,2 milioni di tifosi davanti alla televisione durante ogni Gran Premio, l'evento francese non è quindi riuscito a dimostrare la sua rilevanza...
La Formula 1 in questo momento cavalca la sua popolarità e la fa pagare a caro prezzo ai suoi organizzatori, tanto che anche altre destinazioni storiche sono nel mirino e potrebbero scomparire presto. Ci pensiamo noi Gran Premio del Belgio, così come Monaco o Monza in Italia, di cui si distingue la qualità delle installazioni. Da quel momento in poi, le tappe europee dovranno lasciare il posto a destinazioni più esotiche – e non storiche – disposte a pagare decine di milioni di euro aggiuntivi per perfezionare la propria immagine commerciale. “ Vogliamo trovare il giusto equilibrio, con almeno un terzo in Europa, un terzo in Estremo Oriente e un altro in America e Medio Oriente.“ha continuato Stefano Domenicali. “ Vogliamo una gara in Africa, chiariremo questa situazione nei prossimi giorni“. La pista di Kyalami, in Sud Africa, tiene la corda... mancanza di concorrenza in questo continente.
Con i ritorni annunciati di Cina, Qatar e forse Germania in seguito agli annunci dell'arrivo di Porsche et Audi (inoltre Mercedes già presente), un terzo Gran Premio negli Stati Uniti dal prossimo anno (Las Vegas oltre a Miami e Austin), bisognerà infatti fare spazio. Soprattutto visto il calendario” non supererà le 24 gare all'anno“, dice l’amministratore delegato della Formula 1. Solo nel 2023? Perché anche in questo caso il piano è sempre stato chiaro: arrivare a 25 gare il più rapidamente possibile.
La Formula 1 sta crescendo, sia a livello popolare che finanziario, e questo in un certo senso è positivo. Ma attenzione alle reazioni negative: separarsi dalla propria base è un gioco pericoloso a lungo termine e il castello di carte può crollare rapidamente. A meno che l'ambizione dell'attuale proprietario della Formula 1, Liberty Media, non sia solo nel breve o medio termine prima della vendita a un nuovo azionista. Il che avrebbe senso...
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1 Commenti)
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dedeHJ37
25/08/2022 alle 09:19
presto 3 GP in America visto che comanda Liberty Media e niente per la Francia che è all'origine di molte cose per l'automobile (Beau de Rochas ha inventato il motore a scoppio) cercate l'errore, dobbiamo convertirci in lutto per il calcio o pallone giallo , eccetera...?