“Il mio Gran Premio dell’Arabia Saudita”, del nostro Grand F1 Reporter Jérémy Satis

Per il mio primo Gran Premio nei panni di un AUTOhebdo F1 Grand Reporter, sono andato a Jeddah, in Arabia Saudita, teatro del secondo round della stagione 2022. Un viaggio che probabilmente non dimenticherò mai, soprattutto a causa dell'ansia causato da questa strana nuvola di fumo nero che si è alzata sopra il circuito…

pubblicato 24/12/2022 à 09:00

Jeremy Satis

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“Il mio Gran Premio dell’Arabia Saudita”, del nostro Grand F1 Reporter Jérémy Satis

Una focosa prima esperienza in un Gran Premio per il nostro grande reporter di F1, Jérémy Satis © Antonin Vincent / DPPI

Diciamo la verità, per prima cosa, avevo immaginato qualcosa di più, diciamo, tradizionale. Un Gran Premio alle 15, ad esempio, in un paese europeo meno esotico, su una pista permanente e non pericolosa, tra l'altro, e senza attentati terroristici. Ma niente va mai come previsto nella vita ed è per questo che amiamo così tanto questo sport e questa professione. Venire in Arabia Saudita per la prima volta significa sperimentare un cambio di scenario. E questo, all'arrivo in aeroporto.

Poiché la Mecca è a meno di un'ora di macchina, pellegrini provenienti da tutto il mondo passano per Jeddah, la seconda città del paese. All'aeroporto King Abdulaziz, telefoni

Jeremy Satis

Grande reporter di F1 e appassionato di formule promozionali

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2 Commenti)

DANIEL MEYERS

29/12/2022 alle 11:28

Non sai cosa è stato detto tra i piloti per 4 ore? Ma è il tuo lavoro, giusto? “Nove mesi dopo, mi sto ancora ponendo la domanda e non ho ancora la risposta…” È un peccato e un peccato!

24/12/2022 alle 12:32

La F1, che opportunamente è fuggita dalla Russia quando quest'ultima ha dichiarato guerra all'Ucraina, non avrebbe dovuto dichiarare la fine della pausa in Arabia Saudita e rimandare tutti a casa con il dubbio? ... Impossibile, l'attrazione dei petrodollari del maledetto MBS purtroppo crea troppa dipendenza per la F1 nell'era di Liberty Media!

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