Diciamo la verità, per prima cosa, avevo immaginato qualcosa di più, diciamo, tradizionale. Un Gran Premio alle 15, ad esempio, in un paese europeo meno esotico, su una pista permanente e non pericolosa, tra l'altro, e senza attentati terroristici. Ma niente va mai come previsto nella vita ed è per questo che amiamo così tanto questo sport e questa professione. Venire in Arabia Saudita per la prima volta significa sperimentare un cambio di scenario. E questo, all'arrivo in aeroporto.
Poiché la Mecca è a meno di un'ora di macchina, pellegrini provenienti da tutto il mondo passano per Jeddah, la seconda città del paese. All'aeroporto King Abdulaziz, telefoni
Questo articolo è riservato agli abbonati.
Ti resta il 90% da scoprire.
Sei già abbonato?
Accedi
- Articoli premium illimitati
- La rivista digitale dalle 20:XNUMX ogni lunedì
- Tutti i numeri di AUTOhebdo disponibili dal 2012
commenti
*Lo spazio riservato agli utenti registrati. Per favore connettere per poter rispondere o pubblicare un commento!
2 Commenti)
Scrivi una recensione
DANIEL MEYERS
29/12/2022 alle 11:28
Non sai cosa è stato detto tra i piloti per 4 ore? Ma è il tuo lavoro, giusto? “Nove mesi dopo, mi sto ancora ponendo la domanda e non ho ancora la risposta…” È un peccato e un peccato!
24/12/2022 alle 12:32
La F1, che opportunamente è fuggita dalla Russia quando quest'ultima ha dichiarato guerra all'Ucraina, non avrebbe dovuto dichiarare la fine della pausa in Arabia Saudita e rimandare tutti a casa con il dubbio? ... Impossibile, l'attrazione dei petrodollari del maledetto MBS purtroppo crea troppa dipendenza per la F1 nell'era di Liberty Media!