Quando giocavi ai massimi livelli rallye, potresti quindi immaginare di essere un giorno a capo della FIA?
No, allora ero troppo occupato con la guida, che era la mia ossessione. Volevo solo andare veloce e mi è piaciuto molto. Poi ho iniziato a vincere, e a vincere ancora. Il piacere di vincere si trasformò gradualmente nella paura di perdere. La combinazione di questi due sentimenti mi ha portato avanti per quindici anni (14 titoli del Campionato Rally del Medio Oriente tra il 1986 e il 2002. ndr) finché non ho iniziato a pensare che forse la vita aveva da offrire altro oltre al volo. (ride) Ho pensato che avrei potuto alimentare la mia passione in un altro modo, mettendomi al servizio del mio sport. Mi sono davvero ispirato a Max Mosley (Presidente della FIA dal 1993 al 2009. ndr) che ha sostenuto l'Automobile e il Touring Club degli Emirati Arabi Uniti (di cui Mohammed Ben Sulayem è presidente dal 2006. Nota dell'editore). In Medio Oriente lo sport si è sviluppato con l’arrivo dei circuiti del Bahrein, poi di Abu Dhabi e, negli anni, ha preso piede l’idea di competere per la presidenza della FIA.
Sei il primo presidente del Medio Oriente, anche il primo presidente non europeo. È motivo di orgoglio? Una responsabilità aggiuntiva?
Le due ! Si parla tanto di diversità, ma che senso ha parlarne se poi non la mettiamo in pratica? La nostra Federazione ha 70 anni, ne ha 244
Questo articolo è riservato agli abbonati.
Ti resta il 90% da scoprire.
Sei già abbonato?
Accedi
- Articoli premium illimitati
- La rivista digitale dalle 20:XNUMX ogni lunedì
- Tutti i numeri di AUTOhebdo disponibili dal 2012
Continua a leggere su questi argomenti:
commenti
*Lo spazio riservato agli utenti registrati. Per favore connettere per poter rispondere o pubblicare un commento!
0 Commenti)
Scrivi una recensione
0 Visualizza commenti)