Minacce sulla F1

Nessun Bernie Ecclestone a Istanbul, il suo camper “di classe” ha fatto il viaggio per niente. Niente più Max Mosley. Il presidente della FIA è rimasto sulla sua isola o all'ombra della sua residenza monegasca.

pubblicato 09/06/2009 à 18:44

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Minacce sulla F1

Cercare di escogitare nuove strategie, per salvare ciò che può ancora essere salvato? Trovare una soluzione senza perdere la faccia di fronte al Consiglio mondiale o dare l'impressione di cedere ai produttori? Non sono sicuro perché le sue parole, pochi giorni prima, illustravano una dichiarazione di guerra più che un invito al dialogo: “ Firmare gli Accordi della Concordia entro il 12 giugno? Impossibili, irrealistiche, chiuse troppo tardi... Sì, c'è conflitto e vedremo chi avrà l'ultima parola. Se vogliono stabilire le proprie regole, dovrebbero anche organizzare il proprio campionato. Ne abbiamo già uno, per il quale stabiliamo le regole. È iniziato 60 anni fa e continuerà così… '.

Niente Mosley, quindi, ma Alan Donnelly, il suo inviato speciale, il suo consigliere che, per tre giorni, non ha mai smesso di girare per il paddock e di incontrare i capi squadra per cercare di farli rinsavire. Anche il ritorno a Londra con qualche modulo di iscrizione non Fota per il campionato FIA 2010. A quanto pare senza successo.
Di fronte alla posizione di Mosley e al profondo silenzio di un governo federale visibilmente indifferente a questa situazione e comunque inattivo, i padroni hanno avanzato le loro pedine. Che siano quelli della scuderia Fota – ora sono otto – o quelli delle case produttrici – sono cinque – hanno parlato tutti con una sola voce. Fermo e definitivo anche se cortese. “ Perché queste parole?, si chiede Mario Theissen, il capo della BMW. Non vogliamo alcuna guerra, al contrario, sederci e discutere. »

« Devi essere costruttivo, enchaîne John Howett, patron de Toyota F1 e vicepresidente della Fota. È giunto il momento di trovare una soluzione che vada bene per tutti. Stabilità, governance, regole e come cambiarle sono punti cruciali per il futuro della F1. Mosley dice oggi che la nostra registrazione globale e condizionale fatta dalla Fota per le sue otto squadre non sarebbe valida? Però è stato lui, a Monaco, a consigliarci di farlo! Il Codice Sportivo Internazionale lo consente. »

Trovate l'intero articolo nella vostra rivista AUTOhebdo N°1704

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