Mattia Binotto dovrebbe lasciare la guida della Scuderia Ferrari?

Ogni martedì due dei nostri reporter si concentrano sul dibattito acceso del momento. Questa settimana ci chiediamo se Mattia Binotto abbia scontato la sua pena alla guida della Scuderia?

pubblicato 16/08/2022 à 10:00

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Mattia Binotto dovrebbe lasciare la guida della Scuderia Ferrari?

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Fatti : Dopo i crolli strategici di Monaco e Silverstone, il squadra si è resa nuovamente ridicola in Ungheria finendo sul podio mentre Leclerc conduceva comodamente la gara a metà gara. In vista del reazioni del pubblico fuori luogo di Mattia Binotto, la questione della legittimità del mantenimento della sua posizione è ora sul tavolo...

SÌ, di DORIAN GRANGIER

Cari sostenitori di Ferrari, Caro tifosi. Questa pausa estiva deve farti molto bene e ti capisco. Per qualche fine settimana puoi goderti l’assenza del Gran Premio, lo stress se ne va così come il dolore che incontri troppo spesso in questa stagione. Da marzo ogni domenica è un banco di prova per ogni buon tifoso della Scuderia. E l'identità del responsabile è chiara: Mattia Binotto.

Arrivato alla guida della Scuderia Ferrari nel 2019, l'ingegnere italiano è al centro delle critiche in questa stagione, ed è giusto così. Per la prima volta in 4 anni, il auto di Maranello ha il potenziale per giocarsi il titolo… eppure le Rosse sono minacciate Mercedes per il 2° posto tra i produttori. Non va meglio dal lato piloti: Leclerc è già retrocesso a 80 punti di distacco Verstappen. Se Binotto viene ritenuto responsabile di questo potenziale fallimento è perché le ragioni sono molteplici. Dall'esterno, il nativo di Losanna sembra incapace di gestire né la sua squadra né la pressione. È normale che la maggior parte delle strategie della Ferrari falliscano? È normale non poter assistere nemmeno agli ultimi giri di un Gran Premio acquistato per Leclerc a Silverstone, con il pretesto dello stress causato da un problema alla vettura del monegasco?

In Binotto, come in Ferrari in generale, è la paura a guidare la squadra. Allo stesso modo, basta la comunicazione, diciamocelo, disastrosa del regista italiano per far impazzire la gente. tifosi. Dire che in Ungheria la F1-75 non era efficiente è una bugia, tutto per nascondere una nuova strategia zoppa. Mattia Binotto può essere un ottimo ingegnere con una comprovata esperienza, ma non ha le doti di leadership di un team manager. Dire semplicemente che la Ferrari non gioca il campionato per proteggere se stessa, quando la vettura è perfettamente in grado di farlo, è ridicolo. Se non cambiasse nulla, la Ferrari potrebbe perdere innanzitutto credibilità, ma anche elementi, Charles Leclerc innanzitutto. Abbiamo bisogno di sangue nuovo alla Ferrari. La soluzione potrebbe arrivare da qualcuno esterno alla Scuderia, per instillare una nuova filosofia e recuperare un titolo che gli sfuggiva dal 2008. L'ultima volta che un dirigente non era italiano a Maranello è stato Jean Todt, con tutto il successo che lo conosciamo . Allora non resta che dire una cosa: arrivederci Mattia!

NO, di Jérémy SATIS

Su questo punto è evidente che fare l'avvocato di Mattia Binotto è un esercizio particolarmente pericoloso. Sbagliare capita, è anche quello che ti fa andare avanti, a patto di tenerne conto e imparare lezioni, cosa che non sembra essere il caso della Scuderia. Non criticheremo troppo l'affidabilità, i regolamenti sono nuovissimi ed i problemi al motore hanno interessato quasi tutti i team. Ci sono due problemi principali. Strategia, innanzitutto. Monaco deve essere stato un incidente, Silverstone è stato in definitiva l'apice dell'incompetenza, mentre l'Ungheria ha rappresentato la conferma di una reale preoccupazione a questo livello. L’altra preoccupazione è la comunicazione.

Binotto è un ragazzino della Scuderia, lo sa a memoria. Forse ha gestito le crisi alla vecchia maniera, tutelando il più possibile la Ferrari sui media. Il mondo è cambiato e fare ammenda è diventato l’unico modo per uscire vincitori da una situazione di svantaggio. Passa il tempo a ripetere che nessuno è al di sopra della Ferrari, e nemmeno Leclerc Sainz non hanno mai agito in questa direzione. Il credito dell'italiano nato a Losanna si è un po' eroso, non diremo il contrario, ma ha ancora la possibilità di riprendere il comando. La pausa invernale arriva proprio al momento giusto. Ci saranno delle modifiche da apportare. Ciò richiederà decisioni difficili, perché se non cambia nulla, da settembre si ripeteranno gli scenari della prima parte della stagione.

Binottoferrariaustria

© DPP

Infine, non dimentichiamo, l'andamento del F1-75 l'hanno oscurato, ma la Scuderia esce da due anni d'inferno, dove ha perso il filo e il brivido delle lotte alte, e oliare nuovamente una macchina così grande può richiedere tempo. La squadra si sta ricostruendo. Questo non scusa tutto, ma può spiegare alcuni errori del principiante. A patto che non si ripetano ancora, ancora una volta. Se non vuole subire la stessa sorte del suo predecessore Maurizio Arrivabene, Mattia dovrà riprendere il comando, e in fretta. Inizieremo supportando i suoi piloti in ogni circostanza e smettendo di prenderci in giro dicendo che il Gran Premio d’Ungheria non era vincibile in base alla pura prestazione.

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