Marcin Budkowski: “Iniziano tre anni di attacco”

Dopo un approdo molto pubblicizzato alla Renault, sullo sfondo delle polemiche nel paddock, Marcin Budowski intende portare la Losange verso una nuova fase di progressione in F1.

pubblicato 11/01/2019 à 11:28

Pierre Nappa

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Marcin Budkowski: “Iniziano tre anni di attacco”

“Ci vorranno tre anni per essere competitivi. » Questa frase pronunciata da Carlos Ghosn, CEO di Renault, in occasione del ritorno della Losange come costruttore a tutti gli effetti dalla stagione 2016, assumerà ancora più significato all'inizio della stagione 2019.

In costante progresso dal suo ritorno (9° nel 2016, 6° nel 2017 e 4° lo scorso anno nella classifica Costruttori), Renault F1 Team (da quest'anno scomparso il nome Sport) deve quindi fare un passo avanti in termini di prestazioni rispetto al Gran Premio d'Australia.

Un passo avanti per il quale la squadra francese potrà contare sulla sua nuova recluta Daniel Ricciardo, arrivato da Red Bull Racing, ma anche con il contributo dal primo trimestre 2018 di Marcin Budkowski.

Il nuovo direttore esecutivo della squadra, il cui arrivo aveva suscitato non poche polemiche (ex membro della FIA, che era stato in stretto contatto con le altre squadre in questo periodo), ricorda che non esiste una soluzione miracolosa.

“Noi non lavoriamo sul breve periodo, non assumiamo solo persone esperte ma soprattutto giovani usciti dall’università, apprendisti, Budkowski ce lo dice. Investiamo nel futuro. Non siamo nel risultato immediato, stiamo ancora ricostruendo la squadra.

Avremmo potuto fare meglio lo scorso anno se il breve termine fosse stato il nostro obiettivo, ma a noi interessa costruire una squadra capace di diventare campione del mondo. Dopo tre anni di costruzione iniziano tre anni di attacco! »

Per quanto riguarda l'ultimo esercizio, Marcin Budkowski fornisce un quadro onesto della situazione. “Alla domanda: “Abbiamo fatto il miglior lavoro l’anno scorso in termini di sviluppo della vettura?” ", La risposta è no. I nostri progressi sono stati intrinsecamente meno buoni rispetto al 2017 e ne siamo consapevoli.

Ci spinge a cambiare le cose nel modo in cui operiamo. C’è un po’ di rammarico per non essere riusciti ad avvicinarsi alla Top 3, ma non dobbiamo nemmeno dimenticare che stiamo parlando di “recupero”.

Ciò significa sviluppare più velocemente e mettere più prestazioni nell'auto rispetto a Mercedes, che Ferrari o quella Red Bull. »

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