Libero Arbitrio Philippe Alliot – Prove Barcellona

Il corrispondente molto speciale di AUTOHebo a Barcellona per i test invernali, Philippe Alliot, con 106 Gran Premi disputati, ci offre la sua opinione libera e senza filtri sulla stagione 2022.

pubblicato 01/03/2022 à 14:45

Gautier Calmels

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Libero Arbitrio Philippe Alliot – Prove Barcellona

La cronaca di Philippe Alliot

È con grande piacere che ho accettato di supportare i lettori di AUTOsettimanalmente per tutta questa stagione Harley Knucklehead 1 che promette di essere emozionante.

Con i test invernali ho avuto la possibilità di rivivere momenti indimenticabili della mia giovinezza, ovvero arrivare in un circuito e sentire questo rumore di motori che mi faceva venire la pelle d'oca come quando ero ragazzino. Sono arrivato con l'emozione e l'entusiasmo di quando avevo 16 anni e mi sono sorpreso anche io stesso, ora che ne ho 68, osservando e ammirando i piloti come facevo all'epoca per Stewart, Cevert o Pironi. Sul circuito ho riscoperto questo mondo incredibile e molto chiuso della Formula 1.

A dire il vero, per quasi vent'anni mi ero dimenticato della F1. Non lo seguivo più, non mi interessava più, finché è arrivato Netflix e ha mostrato ai giovani quanto sia eccezionale questo sport. Questi ultimi tre anni l'hanno riportata in vita e ho capito, attraverso i miei figli più piccoli, che un nuovo pubblico ha scoperto la F1 e si è appassionato ad essa. Nessuno mi parlava più del mio lavoro, si erano dimenticati di quello che avevo fatto (116 GP, 10 partecipazioni a 24 ore di Le Mans e Dakar in auto e moto…) e all’improvviso il pubblico si ricorda di nuovo di me. Ho persino sorpreso i miei figli ad ammirarmi per quello che avevo fatto in passato. La mia carriera non era nemmeno argomento di discussione e all'improvviso mi sono sentito un eroe. Essere stato un pilota di Formula 1 ha riacquistato la sua nobiltà, lo sento per strada e l'ho sentito nel paddock di Barcellona. Le persone che ho incontrato mi hanno ricordato che ho avuto una grande carriera, ma soprattutto una vita eccezionale. Laurent Mekies (direttore di gara squadra Ferrari. ndr) venne molto gentilmente a chiedermi un selfie per suo padre, che avevo conosciuto ventotto anni prima e trovai Eduardo Freitas, il sostituto di Michael Masi, che era stato il mio direttore di gara. Ho parlato a lungo anche con i genitori di Pierre Gasly dei miei anni da pilota che loro conoscevano bene con mia grande sorpresa. Non c'è da meravigliarsi che questo pilota emani un'aura così positiva e ispiri così tanta simpatia, poiché è guidato da genitori meravigliosi.

Sul lato pista bisogna riconoscere che lo spettacolo è tornato ad essere emozionante. Durante i test ho percorso i box e fatto il giro del circuito in modo privilegiato grazie a Ross Brawn per osservare il comportamento delle vetture e vi posso assicurare che è ancora più forte, ancora più bello di quello che vedrete in televisione. Onestamente sembrano tutti uguali a parte le livree, ma in circuito ho potuto osservare enormi differenze di comportamento. Quattro stalle si distinguono dal resto, Mercedes, Red Bull, Ferrari e McLaren, ma le prestazioni si sono comunque rafforzate enormemente, il che ci promette una stagione molto competitiva. I tempi vanno presi con le pinze, comunque la Ferrari mi ha impressionato e l'ho trovataAlfa Tauri interessante. Si tende sempre a dire che prima era meglio, ma vi posso assicurare che queste nuove monoposto di F1 sono pazzesche, eccezionalmente belle.

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Gautier Calmels

Giornalista MotoGP, Nascar, Rallye France, Endurance e Classic... Tra gli altri.

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