I tifosi, simbolo infuocato del Gran Premio d'Italia

Diamo uno sguardo alla passione travolgente dei tifosi italiani presenti ogni anno a Monza: i tifosi, spesso ciecamente pazzi per la Ferrari.

pubblicato 31/08/2018 à 10:34

Bernard

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I tifosi, simbolo infuocato del Gran Premio d'Italia

Il Gran Premio d'Italia è conosciuto dagli appassionati Harley Knucklehead 1 essere il giro più veloce del calendario. Nel 2017, Lewis Hamilton (Mercedes) aveva vinto con una velocità media di 243,627 kmh ! Ma l’altro aspetto unico di questo incontro transalpino è il fervore dei tifosi, hanno chiamato lì i tifosi.

Il tipico ritratto del tifoso
Un tifoso è un appassionato, anzi un pazzo della Formula 1. Per lui la disciplina vale solo guardare per le due monoposto rosse instancabilmente presenti dal 1950: la Ferrari. Impossibile per lui recarsi al circuito di Monza senza cappellino o maglietta con il logo del Cavallino Rampante. Il must per il tifoso resta però la bandiera rossa, sventolata dal venerdì alla domenica, possibilmente il più vicino possibile al podio dopo la gara.

Bella colorazione! ©DPPI

Ma attenzione, il tifoso è settario! Sebastian Vettel, leader della Scuderia, ne ebbe la curiosa esperienza all'inizio della sua carriera in F1. “Tutto dipende dal colore dell'auto o dal nome del motore che hai. (Durante la sua prima vittoria in un Gran Premio a Monza, nel 2008), pensavo che il pubblico fosse contento perché ho vinto io”, ricorda il tedesco. In quel momento stava correndo il team italiano Toro Rosso (ex Minardi), equipaggiato con un motore Ferrari V8. Una combinazione ideale!

“Ma tre anni dopo, ho vinto la gara con colori diversi (quelli di Red Bull) et erano più turbati ! Mi chiedevo cosa stesse succedendo, perché non avevo fatto nulla di male, anzi era proprio il contrario.", analizza il quattro volte campione del mondo.

Fernando Alonso può testimoniare anche lui che durante i suoi anni è stato fischiato Renault, ma diventato protagonista di un'intera fratellanza dal 2010 al 2014, quando giocava... nella Ferrari.   

 

 

Conclusione

Un tifoso non tifa per un pilota, ma per una squadra, la sua Nazionale. Sebastian Vettel è stato deriso sul podio per aver avuto l'audacia di vincere su terreno Ferrari al volante di una marca avversaria. Ma dal suo arrivo alle Reds nel 2015, è stato visto come il salvatore di una Scuderia tornata ultra competitiva. Basta confrontare i podi del 2013 (Red Bull) e del 2016 (Ferrari) e ascoltare la reazione del pubblico...

 

 

Benvenuto gelido…

 

 

…tra gli applausi del pubblico!

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