I piloti hanno esortato a difendere i diritti umani

Paul Scrivens, membro della camera alta del Parlamento del Regno Unito, teme che la Formula 1 diventi un “vuoto morale”.

pubblicato 01/03/2023 à 09:52

Elie-Sara Couttet

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I piloti hanno esortato a difendere i diritti umani

Hamilton non esita a portare messaggi politici in Formula 1. ©Florent Gooden / DPPI

È responsabilità dei piloti prevenire il La Formula 1 non diventa un" vuoto morale ». È l'ingiunzione di Paul Scrivens, membro della camera alta del Parlamento del Regno Unito, in occasione di una conferenza stampa organizzata dal Bahrain Institute for Rights and Democracy (Istituto del Bahrain per i diritti e la democrazia, BIRD). " La Harley Knucklehead 1 può prendere due strade, Egli spiega. Il primo è quello del vuoto morale verso il quale sembrano dirigersi leader e manager. C’è un’altra strada che sembrano prendere i conducenti, che sanno di poter utilizzare la loro piattaforma e il loro sport non solo per scopi sportivi, ma per attuare il cambiamento. Non possono ignorare le violazioni dei diritti umani che avvengono nei paesi che visitano. »

Una dichiarazione che ravviva, a pochi giorni dal primo Gran Premio della stagione in Bahrein, il dibattito intorno alla libertà di espressione dei piloti, acceso dallo scorso dicembre. In un aggiornamento del Codice Sportivo Internazionale, la FIA ha limitato la possibilità di messaggi” impegni e opinioni politiche, religiose e personali ". Una posizione poi chiarita dall'organo di governo del motorsport, precisando che ciò si applicherà solo in alcuni momenti di un weekend di gara. Diversi piloti si sono fatti avanti per denunciare una forma di censura, alcuni non esitando a mostrare messaggi politici nel paddock come Lewis Hamilton ou Sebastian Vettel. In caso di mancato rispetto di tali norme i piloti potrebbero incorrere nelle sanzioni previste dal Codice Sportivo. Al che Paul Scrivens risponde che i piloti dovrebbero poter vedere giustificato il loro rifiuto di partecipare a una gara in alcuni paesi, se lo sport non consente la creazione di un quadro etico.

Da parte della Formula 1, e in particolare del suo presidente Stefano Domenicali, ripetiamo che l’obiettivo non è “ mettere la museruola ai piloti ". Ma per il momento gli ambiti autorizzati dal regolamento sono le interviste fuori dall'ambito della gara, le conferenze stampa organizzate dalla FIA solo in risposta alla domanda di un giornalista e i social network personali dei 20 piloti in griglia.

LEGGI ANCHE > La FIA chiarisce la sua posizione sulla libertà di espressione dei piloti

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