George Russell passa di braccio in braccio, esce, ritorna, si accovaccia, si alza. Niente può soffocare le grida di gioia, nemmeno le congas su cui battono freneticamente gli appassionati brasiliani. Nel garage Mercedes, il giubilo è ovunque. Interlagos diventa una barca ubriaca che naviga su un mare di emozioni. È la samba della felicità che si impadronisce di tutto il suo corpo. Ciò che sperimenta è unico, lo sa e prolunga il piacere. Ritarda anche il momento di togliersi l'elmo, di uscire dalla bolla, di rivelare i suoi occhi arrossati. Mentre tagliavano il traguardo, scesero lacrime di felicità, ma anche di sollievo. Felicità di firmare la prima vittoria F1 e sollievo nel vedere il duro lavoro svolto durante la stagione finalmente ripagato. Perché questa vittoria è anche e soprattutto quella della resilienza di una squadra che non si è mai arresa. La gioia del giovane Russell, in questi momenti, è pari solo alla profonda soddisfazione dell'uomo Lewis Hamilton. Spinto dal suo vecchio rivale Max Verstappen (Red Bull) nell'Esse di Senna all'inizio del GP, potrebbe avere dei veri rimpianti. Non è così. Questo successo è anche suo, e questo secondo posto nelle aspirazioni del suo compagno di squadra, la certezza di giorni migliori. La Mercedes è tornata sotto i riflettori, per loro conta solo questo.
Questo articolo è riservato agli abbonati.
Ti resta il 90% da scoprire.
Sei già abbonato?
Accedi
- Articoli premium illimitati
- La rivista digitale dalle 20:XNUMX ogni lunedì
- Tutti i numeri di AUTOhebdo disponibili dal 2012
commenti
*Lo spazio riservato agli utenti registrati. Per favore connettere per poter rispondere o pubblicare un commento!
0 Commenti)
Scrivi una recensione
0 Visualizza commenti)