Laurent Mekies (Ferrari): “Per quanto riguarda Charles, non ci sono limiti”

Laurent Mekies, direttore sportivo della Scuderia Ferrari, parla dopo la doppia vittoria di Charles Leclerc a Spa e Monza.

pubblicato 18/09/2019 à 08:26

Pierre Nappa

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Laurent Mekies (Ferrari): “Per quanto riguarda Charles, non ci sono limiti”

Charles Leclerc si è evoluto molto dall'inizio della stagione?

 

Sì ed è ancora in evoluzione. La cosa più sorprendente è che sta esplodendo in ogni dipartimento che realizza un pilota. Sia in termini di sensazioni di guida che di interazione con la squadra.

In termini di velocità pura, abbiamo notato all'inizio della stagione che progrediva a tappe, in media ogni due o tre gare. Lo stesso vale per la comprensione di sé e di ciò che vuole. Mi ricorda Sebastian (Strega. N.d.R.) nei suoi esordi a Toro Rosso. È la stessa esplosione.

Come ha gestito la settimana a Monza?

Quando indossiamo i colori Ferrari, Monza è un evento speciale. E lo è stato ancora di più quest'anno per via dei festeggiamenti intorno al 90° anniversario. L'evento di Milano è stato incredibile con tutta l'eccitazione.

Erano 25 i tifosi in piazza del Duomo e, da mercoledì in poi, Charles fu immerso in questo fervore incandescente. Avrebbe potuto paralizzarlo, ma ha agito da stimolante, anche per la squadra. Ha gestito abbastanza bene questo eccesso di emozioni.

La sua più grande forza è la mente?

Questo è infatti uno dei suoi maggiori punti di forza. Basta ascoltare le conversazioni alla radio per convincersene. Domenica ha trascorso 53 giri sotto una pressione enorme e si è concentrato solo su ciò che aveva bisogno di sapere per andare più veloce. Non una domanda in più, non una domanda in meno.

Pochi piloti hanno messo Monza in un tale stato di giubilo. Potrebbe essere destabilizzato da questa passione che sta cominciando a scatenare?

Charles ha una mente forte e un'innata capacità di resistere a pressioni di ogni tipo ma, ancor di più, ha valori umani. Nel fine settimana c'è la parte del pubblico, dei tifosi, dei media e c'è la parte del lavoro con la squadra.

È molto a suo agio nel suo ambiente. Molto informale. È un ambiente in cui tutti – ingegneri, meccanici, piloti – cercano di imparare e Charles è in quella dinamica. Pertanto è più protetto di quanto si possa pensare.

Dovremmo vedere un rapporto di causa ed effetto tra l'ascesa al potere di Carlo e il periodo difficile che sta attraversando Sebastian?

No, per niente. Mattia (Binotto, direttore della Gestione Sportiva Ferrari ndr) ci spinge a fare squadra. Nella buona e nella cattiva sorte riesce a far lavorare insieme i nostri due piloti. A questo livello non sono presenti vasi comunicanti.

Charles sa di avere davanti un grande campione e Seb conosce il valore del suo compagno di squadra. Sono entrambi la forza trainante della squadra e non ci sono intoppi. Fanno quello che devono fare molto bene insieme. Operano in un ambiente molto competitivo che richiede una buona gestione delle persone, cosa che Mattia riesce a fare meravigliosamente bene.

Charles è pronto a cercare il titolo di campione del mondo?

Non ha semplicemente detto sì due volte? Per quanto riguarda Charles, non ci sono limiti. Se avessimo potuto metterlo nella posizione di giocarsi il titolo quest’anno, avrebbe lavorato per riuscirci.

 

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