In Messico, il F1 è un grido che viene da dentro! Facendo affidamento sulle stesse fonti drammatiche ed emotive, rivaleggia con il leggendario “Lucha Libre” che accende i cuori dei fanatici. Da quando i fratelli Rodriguez hanno fatto della F1 una religione in America Centrale, i piloti sono diventati “Luchadores” della velocità. Ogni messa domenicale è piena di fedeli. Quest'anno sono venuti in 140, e non solo per assistere alla vittoria di Sergio Pérez, la loro divinità. Grandi intenditori, i tifosi sanno e accettano che il nativo di Guadalajara dovrà lasciare il suo posto, se necessario, per obbedire alle indicazioni della squadra. Questo è il sacrificio che “Checo” dovrà accettare per potersi giocare il podio, anche se, appunto, il suo compagno di squadra Verstappen non ha bisogno di nessuno da mettere Hamilton nelle corde. Come in questo venerdì di test dove manda al tappeto il rivale! Il lottatore con 100 vittorie è stordito, ma non KO. “ L'auto è nel complesso buona, sussurra Lewis a fine giornata. Non ho avuto grossi problemi, solo loro sono più veloci di noi. J’essaie de travailler sur les réglages et de les améliorer. Nous manquons d’appui et c�
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