Kimi Räikkönen: “Finché c’è il piacere”

Il numero 308 alla fine non ti avrà portato fortuna a Sochi...

Non proprio no. Ho acceso le luci alla partenza e da quel momento in poi sapevamo che sarebbe arrivata una penalità. Abbiamo fatto del nostro meglio chiudendo il divario con il resto del gruppo durante la neutralizzazione, ma non siamo riusciti a salire oltre la tredicesima posizione.

Le ultime quattro gare sono state molto difficili, dobbiamo capire cosa non va. Il potenziale c’è e dobbiamo tornare al nostro livello di Spa.

Quando hai iniziato nel 2001, potevi immaginare per un solo momento che saresti stato ancora qui quasi 20 anni dopo?

Certamente no ! Pensavo che mi sarei fermato molto prima. Mi sono fermato altrove, ma sono tornato. Non avevo mai idea di quanto sarebbe durato. Speravo almeno un anno, forse due.

Le cose sono andate diversamente (assente dalle stagioni 2010 e 2011, è tornato nel 2012 alla Lotus, ndr), ma non ho mai avuto un piano. Non ne ho ancora uno. Finché ci sarà divertimento e sarò in grado di fare cose buone, continuerò.

Considerata la natura estremamente competitiva di questo sport, sei orgoglioso di questa longevità?

Orgoglioso ? Non proprio. Finché sento di poter guidare al livello in cui spero di essere e di poter fare delle cose, sono felice di continuare. Finché correre sarà più importante di tutte le altre cose stupide della vita, non dirò a me stesso: “Okay, hai fatto così tante gare ed è fantastico! »

Per me conta solo il risultato. Forse un giorno, molto tempo dopo che avrò riattaccato, quel numero significherà qualcosa. Attualmente no.

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