Jules Bianchi è morto il 17 luglio 2015 a seguito dell'incidente avvenuto pochi mesi prima durante il Gran Premio del Giappone disputato il 5 ottobre 2014.
Il pilota della Marussia ha perso il controllo della sua MR03 al 43esimo giro sul circuito di Suzuka in circostanze che apriranno una lunga indagine per accertare le responsabilità dei diversi attori. Il francese, allora 25enne, si schiantò contro un carro attrezzi in pista per evacuare la Sauber di Adrian Sutil mentre era stata esposta la bandiera gialla senza che la direzione della gara facesse uscire la safety car.
Nonostante il rapido intervento dei servizi di emergenza, Jules Bianchi è stato ricoverato all'ospedale di Mie in condizioni critiche con un notevole trauma cranico. Morì infine all'ospedale di Nizza, diventando il primo pilota dell'aereo F1 morire in un incidente automobilistico da parte di Ayrton Senna al GP di San Marino 1994.
Da allora la FIA ha rivisto a fondo i suoi protocolli di sicurezza, in particolare implementando la virtual safety car o l'Halo, questa protezione dell'abitacolo installata sulle vetture di F1 da quest'anno. Il mondo del motorsport continua a fornire numerose espressioni di sostegno alla famiglia Bianchi attraverso l'hashtag #JB17.
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