Jim Clark è morto 50 anni fa

Il 7 aprile 1968, una fragile Lotus 48 con il numero 1 lasciò improvvisamente la strada, nella nebbia d'acqua di Hockenheim, per avvolgersi attorno a un albero. Il più grande pilota della sua generazione era appena scomparso, suscitando un'emozione che sarebbe stata soppiantata solo dalla morte di Ayrton Senna nel 1994.

pubblicato 07/04/2018 à 11:08

Dupuis

0 Visualizza commenti)

Jim Clark è morto 50 anni fa

Gli sport motoristici non sono mai stati così pericolosi come a cavallo tra gli anni '1960 e '1970, quando la ricerca della sicurezza era solo agli inizi e gli sviluppi tecnici erano in costante rivoluzione. La morte faceva parte del gioco e, tuttavia, la scomparsa di Jim Clark provocò uno shock notevole – l’equivalente di una bomba atomica, disse Jackie Stewart – paragonabile solo a quello di Ayrton Senna il 1° maggio 1994.

Certamente nel 1968 il nostro sport era meno televisivo, ma nel pieno del culto dell’auto non era meno popolare. Clark, Stewart e Beltoise erano personaggi pubblici, noti all'uomo della strada. Soprattutto perché i piloti di F1 abituato a gareggiare in altre discipline. Ad esempio, queste 6 Ore di Brands Hatch a cui Clark avrebbe dovuto partecipare al volante della Ford P68 di Alan Mann.

Un equivoco fatale fece sì che, il 7 aprile, lo scozzese non fosse nel Kent ma nel Baden-Württemberg per contendersi il German Trophy. Un evento che apre il Trofeo Europeo F2 con una piattaforma di fascia alta inclusa Ferrari (Amon), Matra (Beltoise, Pescarolo) e Gold Leaf Team Lotus (Clark e Hill)…

Scopri l'articolo completo sul 50° anniversario della morte di Jim Clark nel numero AUTO 2159settimanalmente, disponibile in versione digitale su tutte le piattaforme e sui chioschi.

0 Visualizza commenti)

Leggere anche

commenti

*Lo spazio riservato agli utenti registrati. Per favore connettere per poter rispondere o pubblicare un commento!

0 Commenti)

Scrivi una recensione