Intervista incrociata Cyril Abiteboul – Frédéric Vasseur – Eric Boullier

Sono tra i manager più influenti del paddock, e fanno brillare i colori nazionali anche in F1. Incontro, in occasione del Gran Premio di Francia, con i nostri “tre moschettieri” dal muretto.

pubblicato 27/06/2018 à 10:52

Pierre Nappa

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Intervista incrociata Cyril Abiteboul – Frédéric Vasseur – Eric Boullier

Stai vivendo il tuo primo Gran Premio di Francia come caposquadra. C'è – come per un pilota – un piacere o un'eccitazione particolare nell'esibirsi in patria?

Eric Boullier: E' un po' diverso. C'è più attenzione, più richieste. Penso che tutti ci siamo approcciati come gli altri Gran Premi, solo che i social stanno impazzendo e le richieste fioccano. Tutti abbiamo la testa sul manubrio, tutti abbiamo la nostra ospitalità come a Monaco, Spielberg o altri, ma c'è qualcosa in più.

Frederic Vasseur: Certo qui non prendiamo più punti che altrove, ma a livello di richieste siamo nella stessa barca dei piloti nazionali. È piuttosto occupato.

Cyril Abiteboul : C'è la consapevolezza durante la settimana, giorno dopo giorno, che stiamo vivendo qualcosa di bello, un po' fuori dalla nostra quotidianità. Il bello degli eventi nazionali è che hanno il potere di influenzare un intero paese.

In Francia, ci permette di raggiungere una popolazione che non è abituata ad esprimersi e alla quale restituiamo la parola. Dobbiamo riparlarne F1 in questo Paese, per riscoprirlo e renderlo un po’ più tricolore.

Scoprite integralmente l'intervista incrociata a Frédéric Vasseur, Cyril Abiteboul e Eric Boullier, nel numero 2171 di AUTOsettimanalmente, disponibile ora in versione digitale e in edicola.

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