Flavio Briatore: “L’inizio di una nuova era”

Boss della Renault F1, “ministro del commercio e delle finanze” della FOTA e figlio spirituale di Ecclestone, Briatore è considerato il “Che Guevara” del paddock. Evitabile a suo tempo, la rottura è, secondo lui, inevitabile e irreversibile.

pubblicato 23/06/2009 à 17:26

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Flavio Briatore: “L’inizio di una nuova era”

– Cosa dare la colpa alla FIA, o meglio a Mosley, visto che ha sempre fatto di questa disciplina una questione personale?
Il suo modo di gestirla, di decidere le regole senza passare dagli organi statutari? Non poteva gestire uno sport professionistico come quello F1 in modo dittatoriale, convinti che da lui avremmo accettato tutto. Con lo Srec e l'emittente a doppio livello è riuscito a creare un campionato 2009 a tre livelli. Per non parlare degli investimenti che questo ha richiesto, mentre d'altro canto vuole imporre una riduzione dei costi della F1.

– Di fronte a quella che può sembrare un’impasse, possiamo immaginare una riconciliazione dell’ultimo minuto?
Non diamo a questo conflitto un significato che non ha. Non stiamo lottando per la fine di Mosley ed Ecclestone ma per l’inizio di una nuova era della F1. Tecnologia, intrattenimento, tempo libero, lifestyle, i migliori team, i migliori piloti? tante cose a cui la FIA non ha voluto dare importanza. Abbiamo condiviso le nostre preoccupazioni per mesi, anni, senza successo. Non è passando da un incontro sterile all’altro che andremo avanti. Dato che non abbiamo più un interlocutore, abbiamo preso un’altra direzione. La FIA ha fatto di una questione di sport e spettacolo una questione politica, ha cercato di dividerci, in modo spesso insopportabile e ultimamente inaccettabile attraverso persone che avevano un altro ruolo.

– Il timore di Mosley è vedere i costruttori abbandonare la F1, compreso Renault?
Non c’è mai stato alcun dubbio su questo, dal momento che la F1 le offre ciò che sta cercando e ciò di cui ha bisogno. Stessa cosa per gli altri.

Trovate l'intero articolo nella vostra rivista AUTOhebdo N°1706

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