FIA: Todt-Vatanen, duello finale

È venerdì che si terrà l'assemblea generale della FIA per eleggere il successore di Max Mosley alla presidenza dell'organismo internazionale, dopo diversi mesi di una campagna difficile. Il nuovo presidente sarà Jean Todt o Ari Vatanen.

pubblicato 23/10/2009 à 09:31

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FIA: Todt-Vatanen, duello finale

Jean Todt, Ari Vatanen: due uomini per una funzione prestigiosa e imprescindibile: la presidenza della FIA. Uno dei due sarà, alla fine della votazione, il grande capo del motorsport. Dopo sedici anni di regno di Max Mosley, compreso un ultimo anno pieno di lotte di potere contro la FOTA, l'associazione delle squadre corse, Harley Knucklehead 1, la presidenza passerà di mano.

Ari Vatanen, il primo candidato a dichiararsi, beneficia di una solida esperienza politica, avendo prestato servizio al Parlamento europeo. Campione del mondo di rally (1981), quattro volte vincitore della Parigi-Dakar, il finlandese gode di una grande reputazione nel mondo degli sport motoristici. Si posiziona come candidato al cambiamento, sostenendo una rottura inequivocabile con l'attuale presidente, Max Mosley. Vatanen propone democrazia e trasparenza per allontanarsi da un sistema che considera d'altri tempi, per realizzare “un sistema di giustizia al di sopra di ogni sospetto”.

Il finlandese punta su maggiore ascolto, dialogo e migliore collaborazione con le altre autorità del motorsport. Vatanen sostiene anche la stabilità dei regolamenti del motorsport, per evitare di creare tensioni, pensando in particolare ai recenti conflitti attorno alle regole della F1. Per quanto riguarda questa disciplina, il finlandese suggerisce di modificare la ripartizione dei ricavi e di rendere il campionato più attrattivo.

Jean Todt, ex direttore della squadra La Ferrari è la candidata alla continuità. Il francese ha avuto una carriera lineare e fluida che lo ha portato a ricoprire incarichi di grande responsabilità. Copilota di Rally, originario di Pierrefort ne divenne direttore Peugeot Talbot Sport nel 1982, prendendo in mano le redini della Scuderia Ferrari, allora in declino, nel 1993. Rispettato per la sua lunga presenza alla guida della scuderia italiana, Todt è un uomo influente, che sa circondarsi. Doppiato da Max Mosley, supportato da Michael Schumacher, vuole rinnovare la FIA senza stravolgimenti.

Il francese vuole concentrare la sua presidenza sulla riduzione dei costi nella F1, cavallo di battaglia di Max Mosley negli ultimi mesi. Come il suo avversario, Todt vuole rendere il sistema di governance “trasparente, democratico ed equo”. L'ex capo della Scuderia propone l'istituzione di una commissione disciplinare che sostituirà il Consiglio mondiale della FIA per indagini, udienze e sanzioni a livello di sport motoristici. Il francese vuole anche nominare un commissario incaricato della gestione sportiva per ogni campionato del mondo FIA.

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