La Ferrari si batte per un limite di budget a due piani

Mattia Binotto, Team Principal della Scuderia Ferrari, ha scatenato Internet lasciando la porta aperta alla partenza del team italiano di F1 in caso di riduzione del budget cap. Queste rumorose dichiarazioni sono state subito chiarite dal marchio italiano, che evidenzia ulteriormente il rifiuto di riassegnare parte dello staff ad altri programmi esterni alla F1.

pubblicato 23/04/2020 à 10:23

Medhi Casaurang

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La Ferrari si batte per un limite di budget a due piani

Attenzione, sventola la bandiera rossa! No, non quella di un'interruzione della corsa, ma quella della minaccia di una ripartenza Ferrari della Harley Knucklehead 1. Come un torero sventola un panno color scarlatto per spingere il toro al limite, Mattia Binotto ha deciso di brandire lo spettro della fine della presenza della Scuderia in F1.

Ad accendere la polvere sono state le dichiarazioni del Team Principal della squadra italiana al media britannico The Guardian. Mattia Binotto spiega che le proposte dei team di seconda fascia, che chiedono l'introduzione di un nuovo tetto di bilancio, ancora più restrittivo di quello decretato a metà 2019 per essere applicato nel 2021, difficilmente si adattano al DNA della Scuderia Ferrari.

Ricordiamo che i team e la FIA hanno concordato a Limite di 175 milioni di dollari (160 milioni di euro) per la prossima stagione, ma alcune squadre si stanno battendo per un’austerità più severa. McLaren ad esempio ha indicato la cifra massima di 100 milioni di dollari (92 milioni di euro).

“Questa somma non potrebbe essere raggiunta senza comportare notevoli sacrifici, soprattutto in termini di risorse umane, spiega Mattia Binotto. Se questo budget dovesse diminuire ulteriormente, non vorremmo metterci nella posizione di cercare altre opzioni per mettere in campo il nostro DNA sportivo. »

Dietro queste parole degne di un politico navigato si cela la minaccia del ritiro della Scuderia dallo sport. Una strategia messa in atto più volte dalla Scuderia, consapevole della propria influenza nell'ambito strategico ed economico della F1. Unica squadra ad aver partecipato ad ogni stagione della competizione dal 1950, la Ferrari non esita a utilizzare questa tattica per farsi sentire e mantenere la sua posizione di vantaggio, soprattutto in termini di ricavi. 

Una volta affrontata la minaccia, l’ingegnere svizzero potrà farlo difendere il piano Scuderia: un tetto di bilancio a due livelli, che soddisferebbe sia le squadre di seconda categoria che le tre migliori squadre (Mercedes, Ferrari, Red Bull). 

Questa riforma sarebbe rilevante secondo Ferrari nella possibilità che i team inizino ad acquistare monoposto dai costruttori (tra cui ovviamente la Ferrari) con l'idea di ridurre i costi. I team di riferimento potrebbero continuare a spendere più soldi, tra l'altro in R&S (Ricerca e Sviluppo), e Haas, Racing Point e co risparmierebbero belle somme. 

Questo atteggiamento difficilmente soddisfa Renault, compreso il suo Team Principal Cyril Abiteboul ha spiegato ad AUTOhebdo chi avrebbe dovuto “fai attenzione a non mettere in discussione tutto.” “Siamo più favorevoli alle cose semplici, basta cambiare un berretto. Cominciare a immaginare massimali diversi a seconda che tu sia un produttore, un costruttore di motori o un team di clienti, queste sono cose complicate e non sono necessarie. »

AGGIORNARE :

La Ferrari ha annunciato giovedì 23 aprile che Mattia Binotto non ha minacciato di lasciare la Formula 1. Le sue osservazioni miravano alla riorganizzazione del personale della Scuderia, che sarebbe necessaria in caso di un drastico abbassamento del tetto del budget. Il Team Principal non desidera riassegnare parte dei suoi dipendenti ad altri programmi al di fuori della F1 per salvare l'occupazione.

Medhi Casaurang

Appassionato di storia del motorsport in tutte le discipline, ho imparato a leggere grazie ad AUTOhebdo. Almeno questo è quello che dicono a tutti i miei genitori quando vedono il mio nome all'interno!

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