Domenicali: “Le basi sono buone”

Ha avuto un anno difficile nel 2009. Una F60 fallita, l'incidente di Felipe Massa e l'unica vittoria conquistata. Ma lo scorso fine settimana Stefano Domenicali ha sfoggiato un sorriso che la dice lunga sulla felicità provata.

pubblicato 16/03/2010 à 10:31

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Domenicali: “Le basi sono buone”

L'anno scorso, Ferrari aveva vissuto un anno buio, il peggiore dalla prima stagione del duo Todt? Schumacher nel 1996, stagione che coincise con il ritorno dei rossi ai vertici della Harley Knucklehead 1. Tanto che a metà stagione si decise di interrompere ogni sviluppo di questa inefficiente F60, per concentrarsi già sullo sviluppo della auto 2010. Complimenti a Stefano Domenicali e ai suoi uomini, visto il risultato del round inaugurale in Bahrein lo scorso fine settimana, la F60 si preannuncia molto più competitiva della precedente.

“Quando hai una brutta stagione, la gente dice che prima era meglio. Ma questa è la vita, lo sappiamo, dichiara il Direttore Sportivo della Scuderia. L’unico modo per reagire è raccogliere nuovamente buoni risultati. Ma in ogni caso quello che possiamo imparare dalla macchina di questo fine settimana è che abbiamo una buona base per il futuro. »

Ma l'italiano diffida di ogni eccesso di ottimismo che potrebbe danneggiare la sua squadra. Il campionato è ancora lungo e nulla è deciso.

“La stagione è molto, molto lunga e dobbiamo tenere i piedi per terra, perché mi aspetto di vedere i nostri avversari molto aggressivi e molto competitivi, Egli continua. Ma abbiamo visto che avevamo una buona macchina, sia in qualifica che in gara. Abbiamo ancora molto lavoro da fare, ma le basi sono buone. Devo rispettare gli altri concorrenti. Red Bull, McLaren et Mercedes sono tutti molto forti, perché ora vedremo chi farà un nuovo passo nello sviluppo della propria vettura, chi porterà nuove soluzioni più velocemente degli altri, e bisognerà vedere quale sarà il comportamento delle gomme durante le prossime gare, con diverse configurazioni e diverse temperature. »

Stefano Domenicali e i suoi uomini mantengono il sangue freddo. Mancano ancora 18 gare e molti punti da conquistare. Ma è certo che in Bahrein la scuderia del Cavallino Rampante ha sferrato un duro colpo. Resta ora da vedere cosa proveranno a fare Red Bull, McLaren e Mercedes per superare il piccolo Cavallino.

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