Daniel Ricciardo: “La sensazione di essere tornati a scuola”

pubblicato 15/05/2021 à 11:02

Pierre Nappa

0 Visualizza commenti)

Daniel Ricciardo: “La sensazione di essere tornati a scuola”

Come analizzi la tua prestazione spagnola?

 

Sono contento della mia gara e di come è andata. Tutte le auto che finivano davanti a noi erano più veloci. Sono addirittura del parere che siamo riusciti a superare una vettura più competitiva avendo la meglio su Carlos (Sainz. ndr) all'inizio e mantenendolo indietro. C'è ancora del lavoro da fare. Sento di aver raggiunto un traguardo questo fine settimana. Faccio ancora piccoli errori qua e là e vengo colto di sorpresa. Ho bisogno ancora di un po' di tempo.

 

Cosa rende così difficile l’adattamento a una nuova squadra e a una macchina diversa?

Se guardi al primo meeting dell'anno in Bahrein, dove mi sono qualificato davanti a Lando, potresti pensare che non fosse così complicato, ma lo è. Questa macchina è decisamente diversa da guidare. Il fenomeno è più marcato in relazione al mio passaggio da Red Bull à Renault. Devo adattare la mia tecnica, ma uso questo stile da anni. Questa è la cosa più difficile da affrontare.

Ti aspettavi di dover attraversare questa fase di scoperta?

Sono arrivato con la mente aperta, perché ricordavo com'era stato alla Renault. Avevo in mente le mie prime gare con loro, poi la mia evoluzione durante le due stagioni trascorse lì. Sapevo che sarei arrivato alla prima gara sentendomi preparato, ma sapevo anche che entro il decimo evento avrei guidato meglio. Sapevo che non sarei stato al 10%. Era inevitabile.

Avete la reputazione di ritardatario, ma non ci sentiamo completamente a nostro agio in questo ambito con l'MCL35M. È qui che sta la chiave?

Mi sento come se fossi di nuovo un principiante, essendo guidato in ogni svolta. “Va bene, stai facendo un buon lavoro qui, ma puoi fare meglio qui. » Il feedback della squadra è positivo. Cerca di farmi adottare buone abitudini con questa macchina e le sue caratteristiche, sia in frenata che in riaccelerazione. È vero che forse tendo a pensare troppo prima di agire, non è comunque naturale. Il fenomeno è più marcato in alcune svolte che in altre.

Nelle curve veloci lanci la macchina e ti aggrappi (ride). In quelle dove è richiesta maggiore precisione e delicatezza, l'auto si dimostra piuttosto sensibile. A volte funziona bene. Per altri no. Devo programmarmi per andare più veloce. Mi sento come se fossi tornato a scuola.

Scopri il resoconto completo del Gran Premio di Spagna e l'intera intervista a Daniel Ricciardo, nel numero 2311 di AUTOsettimanalmente, sempre disponibile in versione digitale e in edicola.

0 Visualizza commenti)