Brawn GP in F1, sì ma?

Uno dei grandi eventi del primo Gran Premio della stagione, che si svolgerà domenica prossima, sarà ovviamente la presenza delle due BGP 001 sulla griglia di partenza. Una presenza resa possibile grazie ai mezzi finanziari trovati da Ross Brawn, ma che alla fine potrebbe costargli cara.

pubblicato 25/03/2009 à 00:34

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Brawn GP in F1, sì ma?

Nessuno ha dimenticato la saga invernale che ha scosso il mondo F1, le voci incessanti di acquisizione, o meno, dell'ex team Honda Racing dopo che quest'ultimo aveva dichiarato ufficialmente, a fine dicembre, il suo ritiro definitivo dalle competizioni.

Una saga che si concluse definitivamente, il 6 marzo, con la rivendita della scuderia giapponese al suo ex direttore tecnico, il carismatico Ross Brawn, da quest'ultimo ribattezzato sobriamente Brawn Grand Prix. Un lieto fine per i tifosi, ma anche per tutte le persone che compongono il grande circo della Formula 1.

Ma allora la storia forse non è così bella come pensiamo? Anzi, impegnarsi a lungo termine e garantire lo sviluppo della vettura, in partnership con Mercedes, Ross Brawn ha dovuto innanzitutto trovare i mezzi finanziari necessari. Contando sia sull'intervento della Honda, che piuttosto che pagare una pesantissima buonuscita ha preferito reimmettere soldi nella squadra, ma anche su quello del grande finanziatore della F1, Bernie Ecclestone. Perché quest'ultima, infatti, doveva ancora pagare i diritti FOM, in base al fatturato annuo della F1, ai dirigenti del team di Brackley.

Ma è proprio questo il problema. Perché il team Brawn GP è stato sicuramente ammesso al campionato 2009, ma ammesso come nuovo concorrente. Come tale non ha quindi il diritto di incassare le royalties promesse, che ammontano comunque a circa 22 milioni di euro, per un periodo complessivo di tre anni. Così Bernie Ecclestone gioca la sua personale strategia di mettere il coltello sotto la gola di Ross Brawn, dopo aver mal digerito il fatto di vedere rifiutata la sua iniziale proposta di acquisizione, con l'obiettivo di rivenderla poi a prezzo ancora più caro agli acquirenti russi. con cui era in contatto.

Resta da vedere se Brawn riuscirà a trovare i mezzi per far sopravvivere la sua squadra rimanendo indipendente, in particolare grazie a buone prestazioni in gara che potrebbero eventualmente attirare qualche sponsor e mettendogli una mano in tasca, o, se necessario, se dovrà inchinarsi e ritornare, con la coda tra le gambe, verso Ecclestone?

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