Alonso: “Un sogno diventato realtà”

Fernando Alonso (Renault) parteciperà sabato ad un Roadshow per le strade di Oviedo, sua città natale. L'occasione per lo spagnolo di ritornare nei luoghi della sua infanzia e condividere un momento con i suoi tifosi.

pubblicato 02/09/2009 à 15:11

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Alonso: “Un sogno diventato realtà”

Fernando, avrai la possibilità di guidare la tua F1 per le strade della tua città natale...
Sarà fantastico e per me sarà uno dei momenti salienti dell'anno. Guidare la mia F1 nelle strade dove sono cresciuto, davanti alla mia famiglia, ai miei amici e alle persone che mi hanno sempre sostenuto, è un sogno diventato realtà. Dopo l'anno difficile che abbiamo vissuto, sarà bello fare qualcosa di diverso e celebrare la magia della Formula 1. Mi fa sempre piacere partecipare ai roadshow, ma questo è davvero speciale.

Raccontaci un po’ di Oviedo…
È una piccola città industriale nel nord della Spagna. La zona è bellissima e i dintorni sono molto verdi poiché piove spesso. Le persone sono gentili e quasi tutta la mia famiglia e i miei amici vivono ancora lì. È quindi un luogo che mi sta molto a cuore.

Quali sono i tuoi primi ricordi della tua vita a Oviedo?
Ricordo il tempo in cui andavo a scuola. Abitavamo a circa un chilometro dalla struttura e ogni mattina andavo a piedi lì con mia madre o mia nonna. Mia madre e mio padre lavoravano entrambi. Quindi ho trascorso molto tempo con mia nonna e mia sorella. Ho avuto un'infanzia molto felice. Ricordo anche i miei compagni di scuola, giocavamo a calcio e basket.

La tua famiglia vive ancora a Oviedo. Torni spesso?
In effetti, la mia famiglia vive ancora a Oviedo ma fuori dal centro città. Non vengo a Oviedo tutte le volte che vorrei. Vivo in Svizzera e il mio programma, con gare e altri impegni durante la stagione, è pieno. Cerco di tornare ogni due mesi per quattro o cinque giorni. Traggo sempre il massimo da questi momenti.

Tuo padre era un pilota di kart amatoriale. Come ha cominciato ad interessarsi karting ?
Era riuscito a costruire un kart in casa con alcuni amici. A loro è piaciuto e hanno iniziato a fare alcune gare e si sono iscritti al campionato di Oviedo. Mio padre ha poi costruito un kart per mia sorella quando aveva sette anni ma a lei non piaceva quindi mi ha messo nel kart. Avevo solo due anni. Mi è piaciuto molto quindi è diventato il mio kart.

Com’era questo primo kart?
Era molto piccolo con molte estensioni così potevo arrivare ai pedali. Era bianco e rosso e visto che era il 1984/1985 credo che mio padre si sia ispirato ai colori del McLaren quando ha costruito il kart. Lo abbiamo portato in un parcheggio dove ho fatto dei giri. Il kart era così lento che mio padre poteva camminarmi accanto.

Tuo padre correva con te?
Solo una volta quando avevo dieci o undici anni e lui riuscì a battermi! Ma era l'ultima gara perché dopo avermi battuto non voleva più fare!

È stato difficile seguire la Formula 1 in Spagna quando eri giovane?
È stato molto difficile e ho iniziato a seguire davvero la Formula 1 solo quando avevo sedici o diciassette anni. Quando ero giovane le gare non venivano trasmesse in diretta e non avevamo internet come oggi. Quindi guardavo il calcio in televisione? il campionato spagnolo? era la mia principale distrazione.

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