Le Carpooling dal numero 2219 delAUTOhebdo, disponibile in versione digitale e in edicola è dedicato a Cyril Abiteboul. Il Direttore Generale di Renault Sport Racing, lontano dai frenetici paddock del Harley Knucklehead 1 e le prestazioni poco brillanti della squadra francese all'inizio della stagione 2019, forniscono una testimonianza senza precedenti del compito che le spetta dal 2016. Pezzi selezionati.
Come vivi la gara dal muretto box?
Tendo a interiorizzare. Sono tante le persone che intervengono. Sono molto vigile. Cerco di assicurarmi che tutti partecipino e siano ascoltati, quindi non aggiungo altro. È difficile, perché in questi momenti siamo in gran parte spettatori. È complicato, soprattutto quando non funziona. È uno sport molto duro.
Il nostro #Immagine perfetta dal #MonacoGP è stato scelto.
Dirigetevi verso https://t.co/YICBFosAOp per la storia dietro questo mega scatto!#RSspirito pic.twitter.com/D50VUabQDY- Team Renault F1 (@ RenaultF1Team) 28 maggio 2019
Cerco, una volta digerite le emozioni, di trarne energia positiva per apportare i cambiamenti necessari, in modo da non avere il minimo compiacimento perché il minimo segno di leggerezza ti torna in testa come un boomerang. male. Mi piace essere in azione e, purtroppo, il Gran Premio non me lo permette. Lo vedo più come un esame di superamento che sancisce tutto quello che abbiamo fatto per settimane, mesi, anni. Mi ritrovo con le stesse ansie che avevo a scuola. Veniamo giudicati ogni due settimane davanti a milioni di persone.
Impossibile per te divertirti?
NO. In questo momento provo più dolore che piacere. Anche in una stagione come quella dell'anno scorso che è stata una buona stagione perché siamo arrivati quarti. Misuro anche l’entità del lavoro. Siamo arrivati 4°, il che è bello perché siamo rimasti fedeli al traguardo tracciato per i primi tre anni, ma quando siamo a 4”1 al giro, o anche a 5”, dai migliori…
Sto valutando ciò che è successo finora oppure proiettando ciò che resta da fare per raggiungere il livello desiderato domani. I miei amici, la mia famiglia, i miei colleghi mi incolpano di non godermi il momento presente. Questo è il mio carattere: sono molto analitico, ho il controllo. Da fuori può sembrare facile, ma siamo di fronte a tre colossi ultra affermati, con 100 o 150 milioni di euro in meno. Non dormo sempre molto bene. È un lavoro faticoso. Non mi lamento, ma c'è un lato tossico in questo. Ogni anno lasci lì un po' della tua salute.
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