Buon compleanno Mario Andretti!

Mostro sacro del motorsport, Mario Andretti festeggia oggi il suo 83esimo compleanno. Nel giugno 2022 ci ha portato nella sua Lamborghini per parlare della sua lunga e ricca carriera.

pubblicato 28/02/2023 à 12:00

Jean-Michel Desnoues

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Buon compleanno Mario Andretti!

Carpooling con Mario Andretti © Bernard Asset

28Ciao Mario. Innanzitutto grazie per aver scelto questo bellissimo italiano… Sono state le radici a parlare quando hai deciso?

Potrebbe anche essere stato un Ferrari o una Maserati! (ride) In ogni caso, sono felice che ti piaccia la mia Lamborghini Aventador!

Hai solo italiani nel tuo garage?

No, troverai anche una Corvette e la Ford Bronco di mio padre. E un bel po' di moto...

Dove ci stai portando?

A Nazaret. La città dove la mia famiglia si stabilì quando arrivammo, nel 1955. È dove mi sono sposato, nel 1961, con Dee Ann, un'insegnante di inglese molto carina, ed è anche il luogo dove la nostra famiglia è cresciuta con l'arrivo dei nostri tre figli Michael, Barbie e Jeff. Questa città significa molto per me, sono sempre stato molto felice lì. Anche se abbiamo una casa in Florida, la mia casa è qui. E sempre sarà. 

Eri già interessato al motorsport prima del tuo arrivo dall'Italia o è stato negli Stati Uniti che lo hai scoperto?

Il mio amore per gli sport motoristici è iniziato quando ero solo un adolescente in Italia. Negli anni '50, il F1 era ancora molto giovane, ma l'Italia era già molto orgogliosa delle sue macchine con Ferrari, Maserati, Alfa Romeo. Ammiravo Alberto Ascari (Campione del mondo di F1 nel 1952 e 1953 con la Ferrari. Nota dell'editore). Era il mio idolo e ha giocato un ruolo cruciale in quella che un giorno sarebbe diventata la mia carriera nel motorsport. Mi ha motivato fin dall'inizio. Dal giorno in cui ho partecipato al Gran Premio d’Italia del 1954, quando avevo 14 anni, non ho più avuto un “piano B”. Il motorsport era l’unica strada possibile e diventare pilota l’unico obiettivo. Una volta negli Stati Uniti, la prima cosa che abbiamo fatto con Aldo, mio ​​fratello gemello, è stata vedere come potevamo iniziare a competere. C'era una traccia, qui a Nazaret, e due anni dopo, la n

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