l'azienda Prodrive, fondato da David Richards, non manca di umorismo inglese. L'azienda britannica ha infatti adattato l'Hunter T1 pilotato da Sébastien Loeb, Nani Roma e Orlando Terranova alla Dakar 2022 per uso stradale!
Ti stai facendo gli affari tuoi, guidando attraverso il Bahrein quando il nuovo Prodrive Hunter ti passa accanto... pic.twitter.com/IV7woaCiyt
— Prodrive (@prodrive) 17 Marzo 2022
L'Hunter a gambe alte è strettamente derivato dal 4×4 visto negli eventi del Campionato del Mondo di rallye-raid (W2RC). Ecco la Hunter fregiata dell'aggettivo Hypercar, del resto di 4x4 sportive ce ne sono tante, quindi perché non avventurarsi nel campo delle ultraprestazioni?
“Abbiamo preso la decisione consapevole di mantenere l’Hunter Hypercar il più vicino possibile all’originale. Si tratta di dare ai proprietari l'opportunità di provare cosa vuol dire guidare l'auto di Loeb attraverso il deserto, ma con tutti i comfort di un'auto stradale e la possibilità di guidarla da casa, attraverso una città, verso qualsiasi destinazione di tua scelta. »
Sembra così semplice... basta firmare un grosso assegno da 1,25 milioni di sterline (tasse escluse), l'equivalente di circa 1,5 milioni di euro! A questo prezzo potrete vantarvi di guidare un 4×4 più potente della cavalcatura del nove volte campione del mondo di rally (WRC). Il V6 biturbo da 3.5 litri derivato dalla Ford GT eroga 600 cavalli mentre un limite regolamentare abbassa la cavalleria a “soli” 300 cavalli in gara.
La nuova hypercar fuoristrada Prodrive Hunter da 600 CV ha 400 mm di escursione delle sospensioni con doppi ammortizzatori: ovvero 50 mm in più rispetto all'auto Dakar, conferendole una capacità ancora maggiore di attraversare le condizioni più difficili ad alta velocità.
Storia completa qui: https://t.co/OMzxb0tSAf pic.twitter.com/kSdsOFhTsk
— Prodrive (@prodrive) 17 Marzo 2022
Da 0 a 100 verrebbero raggiunti in meno di 4 secondi in una macchina che conservasse motore, trasmissione e sospensioni della versione rally-raid.
“Ci sono molte hypercar sul mercato, ma tutte hanno bisogno di buone strade lisce o addirittura di piste da corsa per mostrare le loro prestazioni, continua l'ex copilota di rally. Abbiamo identificato che in alcune parti del mondo, in particolare in Medio Oriente, rimangono vaste aree da esplorare che vanno ben oltre l’accesso fornito dalle strade asfaltate. Pertanto, perché non creare un veicolo che dia l'opportunità di esplorare queste regioni con prestazioni ben superiori a quelle offerte da qualsiasi veicolo fuoristrada precedente. »
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