Jean Ragnotti: “Il mio piacere è stato guidare. I titoli, non mi interessavano»

Non è facile interrompere “The Acrobat” dalla tua fitta agenda! Tra due inviti ad incontrare il pubblico sui circuiti, e prima di partire per svernare in Malesia dove è la sua seconda casa, il re della 360° ha ripercorso alcuni momenti salienti di una carriera ricca come un romanzo d'avventure. Il tutto con un occhio scintillante e un senso dell'umorismo sempre accresciuto dall'alto dei suoi 77 anni.

pubblicato 28/10/2022 à 12:15

Medhi Casaurang

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Jean Ragnotti: “Il mio piacere è stato guidare. I titoli, non mi interessavano»

Ciao Jean Ragnotti! Siamo a Dijon-Prenois, per il cinquantesimo anniversario del circuito, e abbiamo cercato di trovare un'auto che simboleggiasse la tua carriera, e abbiamo scoperto questa Renault, un po' speciale...

Sì, è la “mia” macchina in un certo senso! È una serie limitata R5 TS Monte-Carlo del 1978. La Renault la lanciò per celebrare il mio secondo posto al Monte-Carlo con la R5 Alpine Gruppo 2. Il suo quattro cilindri sviluppa solo 137 cavalli eppure abbiamo fatto sudare freddo a Jean-Pierre Nicolas sulla sua Porsche 911! Di conseguenza, la Renault ha assunto i colori dello sponsor Calberson per questa serie speciale. Ah ma riconosco questa copia, l'ho firmata con un pennarello indelebile! (Firmerà poi il cofano di una Renault Kangoo che gli è passata vicino. Nota dell'editore)

Sei conosciuto anche per le tue battute. Alcuni sono noti, ma vorrei che mi faceste luce sull'esito del Campionato francese di rally del 1970, perché faccio fatica a crederci...

Tuttavia, questa è la realtà. Ero un pilota amatoriale su una Opel Kadett, con un solo veicolo di supporto e un meccanico. Ero in testa al campionato davanti a Jean-Claude Andruet, pilota ufficiale Alpine. Eravamo al Tour de Corse, un evento in cui le rette si contano sulle dita di una mano. Ne ho visto uno, a circa 200 metri di distanza, in fondo al quale stava un gruppo di amici giornalisti. La strada faceva una svolta a sinistra che si chiudeva, seguita da una stretta “destra”, a

Medhi Casaurang

Appassionato di storia del motorsport in tutte le discipline, ho imparato a leggere grazie ad AUTOhebdo. Almeno questo è quello che dicono a tutti i miei genitori quando vedono il mio nome all'interno!

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