Ciao Gerardo. Potremmo davvero incontrarci in un posto diverso da Winfield?
E' un nome che mi è caro. La scuola non ha più niente a che fare con quella che conoscevo, ma è in ottime mani con Frédéric Garcia (presidente) e Anne-Charlotte Remy (direttore generale). Non avevo mai visitato la nuova sede, quindi questa era l'occasione. Il mio Winfield si trovava al livello “S” della Vetreria. Oggi sono edifici di manutenzione.
Prima di parlarci di Winfield, possiamo chiederti cosa ti ha portato al motorsport?
La moto! Tuttavia, ho subito capito che non ero bravo in questo. L'ho adorato, ma ho capito che non era per me. Quindi mi sono rivolto al settore automobilistico. Quando ho espresso a mio padre il mio desiderio di correre a livello agonistico, mi ha detto che era disposto ad accogliermi e a darmi da mangiare, ma che, soprattutto, non avrei infangato il suo nome. Era un soldato che non aveva nulla a che fare con il mondo degli sport motoristici. La prima macchina che ho comprato è stata una Fournier-Marcadier F2, non proprio un veicolo di tutti i giorni! L'ho conservata presso un amico meccanico, con il quale l'ho preparata per gareggiare nella cronoscalata di Céreste (Alpes-de-Haute-Provence. Nota dell'editore). Avevo solo lei, era la mia unica ricchezza. Per portarlo a Céreste, l'ho rimorchiato con una corda da Marsiglia (Bouches-du-Rhône). Poi mio suocero mi ha trovato uno sponsor “ Les Pognes Marius », et j’ai acheté une Grac. Je l’ai montée de A à Z. Entre
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