Dan Bourgeon: “Ho comprato in segreto la mia prima macchina da corsa”

Alcuni seguono percorsi ovvi, altri come Dan Bourgeon decidono di crearne uno proprio. Appassionato tuttofare divenuto pilota progettista, quest'uomo ama le sfide e soprattutto ha preso l'abitudine di riuscirci. La sua ultima vittoria: trionfare in una cronoscalata con il suo prototipo E2SC guidato da suo figlio Fabien.

pubblicato 11/02/2022 à 13:00

Pierre Barre

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Dan Bourgeon: “Ho comprato in segreto la mia prima macchina da corsa”

Dan Bourgeon © Nicolas Millet

Ciao Dan, grazie per averci accolto qui a Saint-Bénigne, nell'Ain, dove hanno sede i vostri locali. Sembra che avremo una bella macchina oggi...

(ride) In effetti, il mio amico Thierry Chiocci è stato così gentile da fornircelo Alfa Romeo Giulia GTA... Sembra straordinaria, soprattutto perché ne furono prodotti solo 500 esemplari. Siamo privilegiati! Non ho mai guidato auto italiane in competizione, ma sono molto curioso di vedere cosa fa. A prima vista, mi piace!

Prendiamoci la strada, giusto per farci un'idea. Cogliamo l’occasione per parlare della tua giovinezza: il motorsport era una passione di famiglia?

Non proprio. Infatti questa passione viene da mio fratello maggiore. Io avevo 8 anni e lui 20, andava pazzo per le auto da corsa. Un giorno mi portò a vedere un evento a Magny-Cours (Nièvre). È stato allora che ho davvero scoperto il motorsport. Successivamente, siamo andati a vedere tutte le principali salite vicino a noi: Donzy-le-Pertuis (Saône-et-Loire), Treffort (Isère)...

Molto rapidamente, l'anima di un costruttore ti ha invaso!

Ho costruito il mio primo buggy a 16 anni. Passavo il mio tempo libero saldando, armeggiando... E un giorno vidi un vecchio Maggiolino in un garage abbandonato, non lontano da casa mia. Questa macchina era la base dei buggy dell'epoca. Allora sono andato dal proprietario per ricomprarla, cosa che ha accettato per una miseria. L'ho smontato, ho fatto un roll bar e io e mio fratello l'avremmo guidato sulle strade sterrate! Niente suggeriva che ci saremmo rivolti agli sport motoristici. Oltretutto era un argomento un po' tabù: quando avrei compiuto 18 anni volevo a tutti i costi prendere la patente per guidare a livello agonistico. Per i miei genitori era fuori questione che comprassi un’auto da corsa senza avere un “vero lavoro”… Quindi ho dovuto prendere altri accordi per arrivarci…

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