Carpooling con Nathalie Maillet: “Devi credere nelle tue possibilità”

La direttrice del circuito di Spa-Francorchamps ha perso la vita in circostanze orribili il 14 agosto. Poche settimane prima del suo assassinio da parte di Franz Dubois, suo marito, l'abbiamo incontrata in previsione del Gran Premio del Belgio. Abbiamo esitato a lungo a offrire la sua intervista postuma, ma crediamo che il modo più bello per rendere omaggio a questa donna eccezionale sia riprodurre fedelmente le sue parole. Per ripercorrere la sua straordinaria carriera, per farle esprimere la sua passione per gli sport motoristici e le infrastrutture delle Ardenne dove la sua forte personalità, la sua visione a lungo termine e il suo modo di guidare la sua squadra saranno tracce indelebili dei cinque anni in cui è stata alla guida di questo circuito. Grazie per lei.

pubblicato 01/09/2021 à 18:00

Domenico Dricot

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Carpooling con Nathalie Maillet: “Devi credere nelle tue possibilità”

Nathalie, perché hai scelto questa Audi e-tron e il vecchio circuito?

È un cenno a due epoche. Questa Audi simboleggia le nuove tecnologie che non sono incompatibili con la potenza e il piacere di guida, ma con zero emissioni di CO2. Ti porto sul vecchio circuito, precisamente sul lato bancario di Stavelot. Questa è un'allusione al percorso di 14 km che era incredibilmente scoraggiante. E poi, come sapete, il circuito di Spa-Francorchamps festeggia quest'anno il suo centenario.

Da quale regione della Francia vieni?

Sono nato a Verdun l'11 maggio 1970. Ho trascorso tutta la mia infanzia in un villaggio della Mosa: Neuvilly-en-Argonne, poi a Briey nel Meurthe-et-Moselle.

Da dove nasce questa passione per il motorsport?

Dalla mia famiglia che ha trascinato le ghette su tutti i circuiti francesi negli anni 1970. Mio padre, mio ​​zio, poi mio cugino hanno gareggiato in numerose coppe promozionali sul circuito. La mia gente dice che a tre anni piangevo a dirotto perché dovevo stare con mia nonna. Avevo il morbillo e non potevo accompagnarli a Magny-Cours. In una foto sono seduto nella Formula Renault da mio zio a Le Castellet nel 1976. Successivamente mio padre guidava una Renault 5 GT Turbo. Ho ricordi a Lédenon, Nogaro, Pau, Croix-en-Ternois… Per più di vent'anni, mio ​​zio ha giocato in Coppa Europa. Alpine A310, Renault 21 Turbo, Clio Cup. Spesso come alzata di sipario F1. Avrò avuto 11 anni e ricordo che a Monza assistetti ad un concerto di Madonna.

Qualche pilota ti ha colpito?

Ricordo le gare di Superproduzione a Magny-Cours con Claude Ballot-Léna, con Jean-Pierre Beltoise in Peugeot 505. All'epoca

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