Rally di Monte-Carlo 2024 – Vincent Landais: “Il rally più difficile dell’anno per un copilota”

Vincitore l'anno scorso del suo primo Monte-Carlo con Sébastien Ogier, Vincent Landais è ancora una volta al volante della Toyota Yaris Rally1. Il copilota dell'Est pensa che questo primo round non sarà facile da affrontare, ma non punta ad altro che ad un altro successo.

pubblicato 25/01/2024 à 11:48

Loïc ROCCI

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Rally di Monte-Carlo 2024 – Vincent Landais: “Il rally più difficile dell’anno per un copilota”

Insieme a Sébastien Ogier, Vincent Landais vincerà il suo 2° rally di Monte-Carlo (Foto: Nikos Katikis/DPPI)

Se torni indietro di 12 mesi, che ricordi hai della tua vittoria nel 2023?

Un anno fa giocavo solo al mio 2e rallye con Sebastiano. Quindi non avevo molta esperienza al suo fianco e mi sentivo come se fossi stato catapultato in una dimensione che non controllavo. Anche se avevo fatto un buon lavoro ed era stato riconosciuto, nel profondo ero lontano dalla mia zona di comfort. Alcune gare dopo, le cose sono cambiate molto e in modo favorevole. Ci conosciamo meglio, andavamo d'accordo l'anno scorso. E’ vero che arrivo a questa gara un po’ più rilassato. Tuttavia non minimizzo ciò che questo rappresenta per Sébastien. Conosco il livello di richieste che imporrà a se stesso e inevitabilmente agli altri. È tornato, sarà una settimana molto impegnativa. Sono perfettamente consapevole che non andremo lì se non per vincere. 

È stato difficile prepararsi per il tuo Monte-Carlo?

Complicato no, ma guardando il percorso, sono stato molto felice di tornare dalla parte di Gap. Innanzitutto per Seb e poi perché la mia primissima partecipazione a questo evento nel 2015 (con Jonathan Hirschi, ndr) è stata un po' come questa edizione. Quando ho letto i nomi delle tappe ho subito capito che ci sarebbero state tantissime cose da scoprire. Vedendo tutti i passi da superare, mi sono anche detto che avremmo trovato condizioni invernali e che sarebbe stato un Monte-Carlo solido... e poi il tempo, ancora una volta, è arrivato a stravolgere tutto. Quello che mi piace di questo percorso è che ci sono parecchie prove notturne. Lo adoro, anche se aggiunge un po' di difficoltà.

Date le condizioni che si prevedono, il lavoro degli apripista sarà ancora una delle chiavi?

Questa rimane una delle specificità. Il fatto di gareggiare su prove speciali che dovrebbero essere abbastanza asciutte non semplifica il tutto, anzi. Tra l'alba e il tramonto ci possono essere grandi variazioni di temperatura. Il gelo potrebbe apparire dopo il passaggio dei nostri apriscatole. Abbiamo cercato di mettere in atto un piano che permettesse loro di passare il più tardi possibile. Lo considero il test più difficile per un copilota per la sua specificità, il percorso, i tempi e perché è il primo dell'anno. Inoltre, correre con Sébastien rappresenta anche qualcosa di importante. E' il suo raduno.

Secondo te, quali fasi possono causare lacune?

Penso che quello di Saint-Léger (SS3/6) sia adatto a questo. Qui indubbiamente incontreremo del ghiaccio e poi la discesa è davvero molto rapida. Se qualcuno si impegna, può farlo per un po’. La cronometro di Bréole (SS5/8/15) è un'altra bella prova. La fine ha molta verticale con parecchi dossi. È un tratto con cambi di ritmo e al mattino potrebbero esserci anche molte variazioni di aderenza. Infine, la Corobin (SS16), mi ha lasciato il ricordo di una prova speciale complicata. Era il 2015, ho corso la mia prima Monte-Carlo, quindi forse ho avuto un'impressione sbagliata. Prima di fare tutto questo, abbiamo dovuto affrontare Sisteron, probabilmente con gomme slick e in notturna. Ci saremo subito trovati di fronte al Monte-Carl'!

Con i mezzi moderni, sembra che tu abbia un'enorme quantità di informazioni. Come ordinate?

E' vero che abbiamo la fortuna di avere parecchi meteorologi nelle prove speciali. I nostri apritori possono anche fornirci una grande quantità di dati e persino inviarci foto. È quasi possibile essere informati su ogni svolta. Rappresenta una massa molto grande che finisco per filtrare per concentrarmi sul mio road book, sui miei tempi... Sébastien guarda molte foto, ma a un certo punto si ferma, perché inizi a pensare. A volte è troppo, ti satura.

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Loïc ROCCI

Giornalista specializzato in manifestazioni passate, presenti e future... e con accento del sud

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