Croazia: il WRC deve davvero cambiare tutto?

A Zagabria, venerdì sera, dopo 8 speciali e 119,74 km cronometrati, Thierry Neuville ed Elfyn Evans hanno concluso la prima tappa a pari merito. Non è la prima volta in questa stagione che un rally è così emozionante, da sollevare interrogativi sulla necessità di cambiare tutto come sembra volere la FIA.

pubblicato 20/04/2024 à 08:55

Loïc ROCCI

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Croazia: il WRC deve davvero cambiare tutto?

I progressi di inizio stagione danno ragione ai team che non vogliono apportare alcuna modifica al loro Rally1 (Foto: Nikos Katikis/DPPI)

Leggendo i diversi elenchi dei partecipanti alle gare del campionato del mondo, è chiaro che non ci sono abbastanza concorrenti nella categoria Rally1. Il numero di auto è diminuito ogni anno dall'introduzione degli ibridi e avere 8 veicoli nell'élite non è sufficiente. Se tre o quattro vetture in più sarebbero gradite, bisogna tuttavia riconoscere che nonostante questa carenza la concorrenza non manca di interesse e di intrattenimento.

La Croazia è solo 4e turno della stagione ed è impossibile dire che il campionato finora sia stato noioso. A Monte-Carlo, con 5 prove speciali rimaste, Sebastien Ogier et Thierry Neuville erano separati da soli 0”8 e nessuno poteva prevedere l'esito del loro duello. Ciò è continuato fino a domenica, quando il belga ha finito per vincere. In Svezia, la sorprendente battaglia tra Esapekka Lappi e Takamoto Katsuta ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso. WRC fino al rilascio dei giapponesi. Il Safari è stato forse meno emozionante da seguire a causa di Kalle Rovanperä che ha subito messo le mani sulla gara, ma dietro di lui i posti erano costosi. L'incontro croato è iniziato in modo entusiasmante con una battaglia serrata tra Neuville ed Evans, interrotta venerdì sera con i due piloti in perfetta parità. Dopo tre gare ci sono già tre vincitori diversi e se Elfyn Evans o Sébastien Ogier vincono in Croazia, potrebbero arrivare a 4. Ci sono discipline che offrono molta meno diversità.

Anche se sono troppo costose, molto estreme da guidare e probabilmente troppo veloci, le Rally1 hanno regalato uno spettacolo fantastico. L’andamento delle gare del 2024 non si rivela giusto ai team che non vogliono spostare nulla? Perché intraprendere costose modifiche solo per due stagioni (2025-2026)? Le trasformazioni volute dalla FIA non causeranno la perdita di parte dello spettacolo attualmente offerto dal WRC? Le modifiche devono essere apportate, ma dovrebbero durare 2 anni? Non è meglio lavorare seriamente per proporre nel 2027 norme che soddisfino tutti gli obiettivi e in particolare quello di attrarre finalmente nuovi produttori?

 

 

 

Loïc ROCCI

Giornalista specializzato in manifestazioni passate, presenti e future... e con accento del sud

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