Salvo grandi sorprese o una drammatica ripresa della pandemia, il calendario 2023 comprenderà 14 round. I decisori vogliono la competizione più “globale” possibile, dovrebbero esserci 8 gare in Europa e 6 fuori. Per quest'ultimo si possono già proporre diversi nomi, visto che si rinnoveranno Safari, Nuova Zelanda e Giappone. In America, il Messico sembra essere in testa, ma anche il Cile ha delle chance. Ci saranno i due? Solo uno ? Ciò che è certo è che il rallye negli USA che tutti i giocatori desiderano non verrà integrato l'anno prossimo, ma dovrà superare con successo un'ispezione per verificare che soddisfi gli standard per la WRC del 2024. Nulla è confermato, ma questo test si svolgerebbe nel Tennessee. Il programma del 2023 dovrebbe però prevedere un nuovo viaggio visto che il promotore è intenzionato a tornare in Medio Oriente dove l'ultima esperienza risale alla Giordania nel 2011. Le trattative sono ancora in corso, ma non sorprenderebbe vedere Jeddah in Arabia Saudita ospitare il WRC dopo il F1 e la Dakar. Mentre permangono alcuni punti interrogativi per l’estero, la pianificazione in Europa ha più certezze. Sette rally hanno il loro biglietto: Monte-Carlo, Svezia, Croazia, Sardegna, Finlandia, Grecia ed Estonia. Quest’ultima dovrebbe poi scambiarsi con Liepaja (Lettonia) nel 2024. Lo slot finale sarebbe tra Portogallo e Spagna. Se si ritirerà un viaggio lontano, questi due incontri storici verranno integrati, altrimenti uno dei due rimarrà in campo. Paesi come Germania, Inghilterra o Francia sono nuovi assenti, ma un progetto conERC si potrebbe fare in Francia. Il prossimo Consiglio Mondiale della FIA è previsto per ottobre, ma non sorprenderebbe se il programma fosse rivelato prima di allora.
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