“DPi 2.0” accanto alla Hypercar di Le Mans?

L'ACO e l'IMSA terranno domani a Daytona una conferenza stampa durante la quale dovrebbe essere formalizzata una fusione entro il 2022.

pubblicato 23/01/2020 à 21:29

Villemant

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“DPi 2.0” accanto alla Hypercar di Le Mans?

La storia d'amore che unisce l'ACO e ilIMSA ci ha offerto molti colpi di scena. Ma il WEC, tout comme la série américaine, sont bien fébriles quand on évoque le futur de leurs classes reines respectives. D’un côté, on a dû composer avec les brusques départs d’Audi et Porsche (on en oublierait presque Nissan tant son apparition a été furtive), de l’autre on se désespère de ne voir aucun nouveau constructeur venir garnir le DPi alors que sont annoncées depuis plusieurs années les arrivées de Ford et Lexus.

Pendant longtemps, les discussions ont été compliquées, pour ne pas dire inexistantes. Mais elles ont repris de plus belle il y a un peu moins d’un an, après un Super Sebring (meeting commun entre le WEC et l’IMSA) des plus réussis, et plus encore durant la deuxième partie de l’année 2019. Les deux parties auraient-elles compris que pour espérer de meilleurs lendemains, il leur fallait travailler main dans la main ? Surtout, les instances dirigeantes ont écouté les acteurs de leurs championnats. De ce côté-là, en dehors de Toyota – et dans une moindre mesure Aston Martin il cui futuro è punteggiato - tutti erano d'accordo sul fatto che poter correre sia nel WEC che nell'IMSA, e quindi poter rivendicare la vittoria alla 24 Ore di Daytona e alla 24 ore di Le Mans con la stessa macchina, era essenziale, alcuni addirittura ne facevano una condizione sine qua non per il loro arrivo. Questo è anche ciò su cui Ford, Porsche e anche BMW hanno basato il loro programma GTLM-GTE, inserendo vetture da entrambe le sponde dell'Atlantico.

Non ci credevamo più e tuttavia, secondo quanto vi abbiamo rivelato all'inizio di ottobre (vedi Ah n°2237), sarebbe sulla buona strada per diventare realtà. Alcuni punti devono ancora essere convalidati, ma potremmo – e addirittura dovremmo – apprendere questo venerdì, a margine della 24 Ore di Daytona, che ACO e IMSA hanno finalmente trovato un terreno comune. Informazioni che vi avevamo rivelato all'inizio di ottobre (Vedi Ah n°2237) e che sembrano essere confermate da una convocazione inviata oggi alla stampa presente al Daytona International Speedway.

« Pierre Fillon, presidente dell'Automobile Club de l'Ouest (ACO) e Jim France, presidente dell'International Motor Sports Association (IMSA) terranno una conferenza stampa congiunta venerdì 24 gennaio 2020 alle 11:45 locali (17 :45 in Francia), alla vigilia della 58esima edizione della Rolex 24 At Daytona » possiamo leggere lì.

Ogni clan ha rivisto un po' i propri regolamenti e dal 2022, anno in cui entrerà in vigore il nuovo regolamento IMSA, le estrapolazioni del DPi 2.0 dovrebbero essere accettate nella categoria regina del WEC, ovvero le vetture basate su telaio LM P2 su cui verrebbero innestate le carrozzerie con un’identificazione visiva molto più avanzata di quella attuale. Rimangono alcuni punti da chiarire, l'IMSA auspica fino ad allora di rendere obbligatoria l'adozione di un sistema ibrido - comune - quando la categoria Le Mans Hypercar lascerà libera ai costruttori di scegliere se optare o meno per un sistema di recupero di energia. Inoltre, uno dei punti bloccanti riguardava le disparità di peso e potenza tra la Le Mans Hypercar e la DPi 2.0 che gareggiavano nel WEC in un'unica categoria, regolata da un Performance Balance. Ma l’IMSA avrebbe accettato di rivedere il proprio regolamento in questo senso.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano le teste pensanti della Toyota, le quali, se sono pronte a fare molte concessioni per attirare la concorrenza, difficilmente riusciranno a giustificare al proprio consiglio di amministrazione che la loro creazione si scontra con avversari molto meno costosi. Lato Peugeot, il direttore di PSA Motorsport Jean-Marc Finot (vedi Ah n°2243) ci ha fatto capire che era pronto a cambiare idea se ci fosse un riavvicinamento con l'IMSA e che ricorrere ad un produttore di telai e ad un sistema ibrido comune non significava lo infastidirebbe in alcun modo, al contrario se consentisse di ridurre ulteriormente l’investimento necessario per raggiungere la finestra di performance richiesta prima del BdP.

Sappiamo anche che Porsche e Ford, proprio come McLaren (vedi QR Zac Brown, Ah n°2247) sarebbe più che interessato alla costruzione di una vettura del genere, a patto che non sia svantaggiata, nel WEC, rispetto alle “Hypercar” di ogni genere. E se Porsche si lascia tentare, c’è da scommetterci Ferrari seguirà l'esempio. Per attirare tutta questa bella gente, dovremo stabilire regole che rendano queste auto meno costose da costruire e da gestire rispetto alle attuali GTE-GTLM, il che non è così complicato dato che sono diventate irragionevolmente costose.

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