Car pooling – Bruno Famin

Ingegnere di formazione, il nostro copilota di oggi ha un'inesauribile sete di competizione ed è entusiasta in anticipo delle rivoluzioni che il motorsport porterà nel futuro.

pubblicato 22/08/2018 à 15:24

Pierre Nappa

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Car pooling – Bruno Famin

Ci racconti la storia di Bruno Famin nel mondo dell'automotive?

Mio padre lavorava alla Simca di Poissy e ho potuto visitare la fabbrica quando avevo 5 o 6 anni. Quindi sono sempre stato immerso nel mondo delle automobili e ho visitato più volte la Sarthe.

Ti interrompo: è per questo che hai scelto questa Simca 1100 per l'intervista?

Ho iniziato a guidare con una Simca 1100. In realtà ne ho avuti diversi. Ricordo che ce n'era uno che non funzionava molto bene. Dovevo scendere dall'auto e premere il motorino di avviamento ogni volta che mi fermavo per farla ripartire. È certo che i tempi sono cambiati.

Altra digressione: da giovane ti sei cimentato nel pilotaggio?

No mai. Ho fatto brevemente delle corse motociclistiche, ma questo è tutto. Penso che i piloti siano esseri unici, dotati di capacità straordinarie che permettono loro di essere al di sopra degli altri. Non ho mai voluto ritrovarmi al volante perché ho sempre saputo che il mio posto era altrove.

Scusa, torniamo alla tua storia...

Sono un ingegnere di formazione specializzato in motori. Ho svolto il servizio militare presso un'azienda in Liberia e Nigeria (dall'aprile 1987 all'aprile 1989 ndr) dove mi occupavo della logistica. È stato interessante ed educativo.

Ho potuto scegliere se restare lì e costruirmi una vita lì o tornare in Francia e realizzare il mio sogno che era quello di lavorare nel motorsport. Ho inviato tre CV: a Renault Sport, AGS che allora era in F1 et Peugeot Sport Talbot.

Quest'ultimo mi ha assunto (nell'ottobre 1989, ndr) per inserirmi nel Concorso Clientela allora sotto la direzione di Jean-Pierre Nicolas, ma non ho partecipato ai programmi 905 in Resistenza o 405 pollici Rally-Incursione.

Dopo aver lavorato in particolare sul motore della 309 GTI 16S Gruppo A di François Delecour – ho visto parecchie rotture -, della 106 Gruppo A di Gilles Panizzi o della Spider 905, ho lasciato il dipartimento Competizione Clienti nel dicembre 1993 quando Peugeot è diventata fornitore di motori in F1, ma sono rimasto comunque nel gruppo. Alla fine, nella mia carriera ho svolto pochissimo lavoro tecnico, ma mi sono rapidamente spostato verso la gestione del team e dei progetti.

Controlla il nostro Carpooling con Bruno Famin integralmente, nel numero 2179 di AUTOsettimanalmente, disponibile ora in versione digitale e in edicola.

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