18 mesi fa, il 12 aprile 2020, la carriera di Kyle Larson crollava come un castello di carte. Il mondo è quindi confinato e il Nascar ha allestito un campionato virtuale al quale il californiano accetta a malincuore di partecipare, non essendo particolarmente portato nelle simracing. Durante una gara trasmessa sul social network Twitch, pensando di aver perso la connessione internet, si è arrabbiato, ha preteso una risposta dal suo spotter virtuale e ha finito per far uscire l'odiata parola N. Che il suo spotter sia bianco e che Larson stesso sia di razza mista con madre nippo-americana non ha importanza. La colpa è troppo grande
Questo articolo è riservato agli abbonati.
Ti resta il 90% da scoprire.
Sei già abbonato?
Accedi
- Articoli premium illimitati
- La rivista digitale dalle 20:XNUMX ogni lunedì
- Tutti i numeri di AUTOhebdo disponibili dal 2012
commenti
*Lo spazio riservato agli utenti registrati. Per favore connettere per poter rispondere o pubblicare un commento!
0 Commenti)
Scrivi una recensione
0 Visualizza commenti)